Non solo mare, ma tanta arte, cultura, storia e tradizioni. Il disco rotto di diversi decenni fa del “tanto non c'è nulla da fare o da vedere”, si infrange con un'immagine del tutto nuova di Corigliano Rossano, questa nuova realtà urbana che se ancora è in cammino verso una solida fusione tra le due comunità, di certo offre al visitatore un ventaglio di opportunità di luoghi da visitare, atmosfere in cui immergersi e perdersi, rapiti da una storia millenaria. Con una caratteristica che pochi centri possono vantare, ossia una posizione invidiabile che in pochi minuti conduce il visitatore dal mare cristallino dello Ionio fino ai freschi boschi della montagna, attraverso sentieri lussureggianti e ricchi di una vegetazione che andrebbe sicuramente valorizzata e fatta conoscere per la sua straordinaria bellezza. In questo cammino alla scoperta delle ricchezze che questa terra offre, si parte sicuramente dai due centri storici, quelli di Corigliano e quello di Rossano. Nel centro storico ausonico svetta, è il caso di dirlo, il Castello Ducale sulla cima del colle Serratore da un punto in cui dalle torri si domina l'intera piana di Sibari. Parliamo di uno dei più bei castelli calabresi, edificato nel 1073 da Roberto il Guiscardo. Della struttura fanno parte anche la chiesa di San Pietro, il mastio circolare e la torretta ottagonale da cui si accede da una scala elicoidale circondata da affreschi: una vera e propria perla architettonica assolutamente da visitare. Ma la passeggiata non può non includere anche la visita della chiesa matrice di Santa Maria Maggiore e il romitorio di San Francesco di Paola tappa del cammino francescano in Calabria. Vi sono anche la pinacoteca civica, il teatro Valente e la biblioteca comunale Pometti. Da un punto di vista architettonico non bisogna dimenticare neanche il Ponte Canale che conduce il visitatore al castello Ducale. Non meno ricco di tesori, con una storia conosciuta in tutto il mondo, è il centro storico di Rossano denominata “La bizantina” per l'unicità e la ricchezza di tesori di un'epoca che ne ha assegnato la storia. Tappa obbligatoria è la visita al museo Diocesano e del Codex attiguo alla straordinaria Cattedrale di Maria santissima Achiropita. Nel museo oggi è custodito il Codex Purpureos Rossanesis un prezioso evangelario del VII secolo, miniato presumibilmente ad Antiochia di Siria e dichiarato patrimonio dell'umanità dall'Unesco.