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Partire da un chicco di grano per giungere con amore e pazienza al buon pane che sa di casa e d’infanzia è un miracolo di forza e d’ingegno. Il pane racchiude la storia dell’umanità ed è nutrimento per il corpo e per l’anima. Come la poesia, parla un linguaggio universale, capace di toccare corde profonde dell’animo umano. Un connubio perfetto che resiste e si rinnova. Non è lo spoiler di un film, ma il racconto di “Pane nostro, grani antichi e poesia”, un interessante evento organizzato dal Rotary Club Montalto Uffugo Valle del Crati. Una significativa proposta culturale tra momenti dell’anima e sapori autentici, con riflessioni sulla necessità di riferirsi a modelli di agricoltura sostenibile e sull'importanza di cibarsi anche di poesia come nutrimento.
Ad introdurre l’evento Rosanna Labonia, presidente del Club, che ha parlato di salute, ambiente e tutela della biodiversità, quindi l’intervento di Stefano Caccavari, giovane imprenditore calabrese che ha raccontato il suo impegno nell’agricoltura sostenibile e biologica, rispettosa delle risorse naturali, con investimenti che riguardano il recupero di vecchi mulini in pietraper poter ritornare a fare il pane con grani autoctoni. Il suo entusiasmo e la voglia di fare hanno creato, a San Floro, piccolo borgo in provincia di Catanzaro, orti biologici e coltura di varietà di grani esclusivamente locali per arrivare alla produzione di farine integrali macinate a pietra. Questo, insieme ai nuovi posti di lavoro creati per altri giovani, gli è valsa l'onorificenza di Cavaliere della Repubblica concessagli dal Presidente Mattarella per il "suo innovativo contributo rivolto alla valorizzazione del patrimonio territoriale in Calabria". A fine serata, la poetessa Annalina Paradiso ha declamato alcune liriche tratte dalla sua raccolta “Pane e poesia”. L’artista, a testimonianza del valore della poesia come balsamo dell'anima ed anticorpo contro il dilagare della superficialità ha suscitato con pochi versi emozioni intense coinvolgendo l’attento uditorio.
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