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Cosenza, la prima parte di stagione è da dimenticare

Risalire la corrente per restare a galla. La sosta casca a fagiolo per un Cosenza che necessita di ritrovare energie e fiducia. I numeri del primo scorcio stagionale sono impietosi. I rossoblù hanno vinto appena una partita sulle undici giocate, pareggiandone cinque e perdendone altrettante.

Da aggiungere c’è anche il ko a tavolino contro il Verona, altro simbolo di una falsa partenza. La squadra guidata da Braglia ha tenuto testa agli avversari di turno ma solo contro il Foggia è riuscita ad avere la meglio. Una magra consolazione che di fieno in cascina ne ha portato pochissimo. Contro il Lecce è arrivata la prima sconfitta casalinga (sul campo) e stavolta c’è stato anche lo zampino del tecnico.

Al di là dei discorsi tattici, ciò che ha lasciato basito il pubblico del “Marulla” è stata la scelta di far riposare Maniero, uno dei pochi in grado di perforare le difese avversarie. Non è un caso che, nella ripresa, con l’ingresso in campo dell’ex attaccante di Pescara e Ternana, il Cosenza abbia cambiato marcia e giocato un calcio propositivo. Nulla a che vedere con la prima frazione di gara, quando Corsi e compagni sono apparsi in balia dell’avversario di turno. Di Piazza, uomo scelto per guidare l’attacco rossoblù insieme a Tutino, ha tradito le aspettative. Ancora una volta

Ma non è corretto gettare la croce solo sull’ex attaccante giallorosso, perché se il Cosenza occupa il quart’ultimo posto in classifica (virtualmente il terz’ultimo, tenendo conto della penalizzazione che ha condizionato il campionato del Foggia) d problemi ce ne saranno altri. A cominciare proprio dall’attacco. Di peggio ha fatto solo il Carpi di Arrighini, otto reti segnate. I rossoblù hanno gonfiato la rete solo in dieci occasioni.

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