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Il Cosenza adesso sogna, la pazienza ha pagato 

Piero Braglia

Il Cosenza di Braglia ha messo la freccia. L’ultima notte al “Marulla” è stata indicativa del nuovo percorso intrapreso dai rossoblù. Il traguardo salvezza dista ormai pochissimi punti. Giusto concentrarsi sul nuovo obiettivo: i playoff.

Se alla fine della giostra la squadra silana non dovesse agganciare gli spareggi di fine anno per approdare in serie A nessuno ne farebbe un dramma, ma rappresenterebbe un delitto non provarci. Negli ultimi mesi, infatti, i cosentini hanno messo sotto molte squadre. Anche quando la classifica appariva drammatica, capitan Corsi (reduce dall’intervento al ginocchio, potrà solo agire da tifoso e motivatore fino al termine della stagione) e compagni non riuscivano a portare fieno in cascina nessuno li ha mai ritenuti inadeguati per la categoria.

La società ha avuto il merito di pazientare e non voltare pagina quando i risultati stentavano a dare ragione a Braglia e soci.

Porte girevoli. Sul magic moment del Cosenza ci sono entrambe le mani di Pietro Perina. L’estremo difensore che, guarda caso, si è “insediato” proprio nel derby di Crotone. I suoi sono numeri impressionanti: 9 partite su 13 senza incassare gol e nessuna rete al passivo su azione al “Marulla”. E dire che era stato piazzato sul mercato, una volta rientrato dal prestito alla Sambenedettese. Se solo avesse accettato una delle offerte piovute in estate dalla C, chissà come sarebbe finita la sua carriera. Oggi è un punto fermo del Cosenza e si parla anche di rinnovo, seppur il contratto in rossoblù scadrà nel 2020. Determinante quei suoi “no” in estate, tipici di un giocatore ambizioso e consapevole delle proprie qualità. Il rigore parato in zona Cesarini al Carpi è solo l’ultima parla di una stagione mostruosa. Oggi Perina spegnerà 27 candeline.

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