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Da Fuscaldo ai mondiali di box, la scalata di Dario Morello sul ring

Dario Morello

Da Fuscaldo Marina alla conquista del titolo mondiale WBO. Ecco l’ascesa nel mondo della boxe del 26 enne Dario Morello, meglio conosciuto come “Spartan”.

Nel 2015 Morello – che ormai vive a Bergamo da cinque anni - fa il suo debutto da professionista, vincendo per KO tecnico alla seconda ripresa contro Almin Kovacevic. Dall’esordio in poi il pugile italiano rimarrà imbattuto, collezionando due titoli italiani. Il primo titolo italiano lo vinse contro Tobia Loriga confermando l’ottava vittoria consecutiva e la sua imbattibilità.

Il 29 giugno 2019 arriva il primo titolo mondiale, con la conquista della cintura WBO global (nella boxe professionistica vi sono diversi titoli mondiali WBO, WBA, WBC e altri ancora) dei pesi welter, contro il belga Ahmed El Hamwi all’Allianz Cloud a Milano.

Morello perde il suo primo incontro in carriera, ai punti, lo scorso settembre contro il pugile inglese Luther Clay, valido per la difesa del titolo mondiale. Nonostante la sconfitta il pugile calabrese commenta: “Questo incontro mi ha fatto capire quali sono i miei limiti ed è per questo che ho già fissato il prossimo match, perché voglio riconquistare il titolo del mondo. Non ero lo Spartan di sempre contro Clay”.

Il prossimo combattimento sarà contro Andrea Scarpa il 28 febbraio, che si terrà all’Allianz Cloud. In caso di vittoria, basterebbero altri due o tre incontri a Dario Morello per poter riprendersi la sua cintura

Già da dilettante il pugile calabrese ottiene buoni risultati salendo sul ring per la prima volta all’età di 14 anni, come previsto dal regolamento della fpi. Collezionando parecchie vittorie, la più importante è stata in un torneo internazionale in Ucraina nel 2011, dove ha disputato tre incontri, battendo due pugili di casa in semifinale e in finale. Proprio in quel torneo nasce il suo soprannome “Andai in finale con una bronchite, infatti l’avversario inizialmente era in vantaggio, nonostante le mie difficoltà nel respirare cominciai a mettere dei buoni colpi a segno e sentii partire un coro che faceva così ‘Spartan Spartan’, inizialmente credevo che era riferito al mio avversario, invece poi il mio maestro mi disse che era per me.” A far partire quel coro è stato un professore di storia ucraino, il quale fu incantato dalla classe pugilistica di Dario e lo cominciò a chiamare Spartan, paragonando la sua impresa alla spedizione dei trecento guidati da Leonida.

Però durante i primi anni dell'adolescenza, quando comincia a combattere, non attraversa un periodo facilissimo e afferma: “Ero un ragazzino grassottello e molto timido, infatti venivo preso di mira dai bulli della mia scuola, tuttavia questo periodo della mia vita – continua Morello – mi ha dato più motivazione, perché a differenza di alcuni miei coetanei continuavo a studiare, vincere e ad affermarmi nel mondo del pugilato fino ad arrivare in nazionale.”

Dario Morello ha concluso dichiarando: “Al sud, ma comunque in tutta Italia, il pugilato è troppo poco valorizzato. Basti pensare che per ottenere una riconoscenza nel mio paese, mi ci sono voluti dieci anni.”

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