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Cosenza-Argurio, si chiude entro venerdì. E Boscaglia...

Le tempistiche iniziano a dilatarsi e il presidente Guarascio, ormai totalmente osteggiato dalla piazza bruzia, deve comunque prendere una decisione

Quella tra il ds Christian Argurio e il Cosenza sembra una storia già scritta. Sembra, appunto. Perché quando ci sono di mezzo le tempistiche del presidente Eugenio Guarascio, tutto è possibile. Il ds siciliano, con un passato al Messina, al Catania, all'Udinese, all'Hajduk Spalato e da osservatore della Juventus, sta già lavorando sotto traccia per i rossoblù ma fino alla firma del contratto non c'è niente di scontato. Se l'ufficializzazione non dovesse arrivare nelle prossime 48, sarebbe lecito guardarsi intorno. Per entrambe le parti. Anche perché di tempo ne è stato perso già tantissimo dopo l'amara retrocessione in serie C. E il nuovo ds, con un ritiro che non potrà iniziare più tardi della seconda metà di luglio (Argurio conosce l'altopiano silano dai tempi del Messina, quando i peloritani facevano la spola tra San Giovanni in Fiore e Camigliatello), non può permettersi il lusso di iniziare mettendo il piede in fallo. Le tempistiche sballate e i ritrovi con un terzo di squadra reale più elementi del settore giovanile e in uscita, inoltre, sono state le motivazioni principali del biennio fallimentare del biennio Guarascio-Trinchera. Se nel primo anno la squadra è riuscita a raddrizzare una stagione che sembrava ormai indirizzata verso la C, il secondo miracolo sportivo non è riuscito. Perché nel calcio non ci si può sempre affidare ai santi e alla dea bendata. 

Guarascio e l'accerchiamento

Il clima attorno al patron è sempre pesantissimo. La piazza bruzia lo ha, di fatto, scaricato, mentre il sindaco Occhiuto lo ha più volte stimolato chiedendo di cedere la società o investire per tornare in B. Ma da quell'orecchio io presidente non ci sente e continua a tirare dritto per la sua strada. Intanto i margini di manovra per un'eventuale cambio della guardia (ipotesi che, realisticamente, il presidente Guarascio non avrebbe mai preso in considerazione) non ci sono più e la prossima stagione di serie C va preparata. Di sicuro, però, il patron del Cosenza corre il rischio di trovarsi nuovamente nel deserto del “Marulla”, ma stavolta non per colpa del coronavirus dato che, con la riapertura degli stadi, potrebbe riaccogliere nuovamente i tifosi. Quegli stessi tifosi, però, che hanno già detto di voler voltare le spalle al presidente.

Argurio e il biglietto da visita

Il ds rossoblù è un ambizioso. Lo ha aiutato molto lavorare al fianco di personaggi di calcio come Sergio Gasparin, ex dirigente del Messina e dell'Udinese, Gino Pozzo o Pietro Lo Monaco. Sa bene che presentarsi in una piazza che porta ancora il lutto per una retrocessione non è affatto facile. Ecco perché il biglietto da visita sarà importante. Tanto per cominciare l'allenatore. Il primo nome in lista sarà anche determinante per la chiusura della trattativa tra il ds e il Cosenza: Roberto Boscaglia. L'ex allenatore del Palermo ha un ingaggio importante e un pedigree di tutto rispetto tra C e B. Potrebbe essere la chiave giusta per far riaffezionare i tifosi quando meno alla squadra perché l'afflato con il presidente è un concetto troppo lontano dalla realtà. Di sicuro Boscaglia lavorerebbe con uno staff nuovo di zecca (da “aggiornare” dopo che un paio di collaboratori, lo scorso anno, rimasero a Palermo dopo il suo esonero) e non accetterebbe inserimenti di uomini della società come accaduto in passato. Detto che, al momento, tra i tanti nodi da sciogliere per Guarascio c'è quello dello staff tecnico attuale: perché Roberto Occhiuzzi e i suoi hanno altri ancora due anni di contratto.

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