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Cosenza chiamato a un intenso finale di stagione

Pierpaolo Bisoli

All'ultima sosta del campionato, il Cosenza è giunto con una marea di interrogativi. I rossoblù sono stati raggiunti dal Vicenza e da questo momento in poi dovranno lottare punto su punto anche con i biancorossi per evitare il vituperato terzultimo posto che sancirebbe la retrocessione diretta. Dopo un mese, Bisoli ha prodotto cinque punti per la causa silana, frutto di 4 sconfitte, due pareggi e una sola vittoria. Per il momento, al di là di qualche segnale di speranza come nel primo tempo con il Crotone e nei secondi 45' delle sfide con Alessandria e Lecce, non è riuscito ad invertire la tendenza negativa. L'allenatore di Porretta Terme ha rilevato i rossoblù in quartultima posizione e 33 giorni dopo si ritrova allo stesso punto ma incalzato pure dai veneti, che tra le tre appaiono come i più in forma, considerando pure l'Alessandria.

Nella conferenza di presentazione, Pierpaolo Bisoli è stato sincero indicando pure la media con cui la sua squadra avrebbe dovuto viaggiare per raggiungere i playout. Oggi però si pone soltanto alla metà di quell'indice fissato. La sua media punti (0.71), infatti, è leggermente superiore a quella di Occhiuzzi (0.57) ma resta inferiore a quella maturata da Marco Zaffaroni (0.94), aumentando qualche perplessità sull'esonero dell'allenatore lombardo con il quale il Cosenza ha totalizzato il 42% dei punti attuali nel mese di dicembre. Il mercato, a conti fatti, non ha migliorato la capacità della squadra di raccogliere risultati positivi, lasciando dubitare che possano esserci problematiche di fondo per cui i silani non riescano puntualmente a decollare.

Quota salvezza. L'unico dato incoraggiante confrontato con la media punti raccolta da Bisoli è la sensazione che quest'anno il pass per la salvezza possa essere staccato a una cifra inferiore. Un anno fa, dopo 31 giornate il Cosenza occupava la quintultima posizione con 32 punti. Quest'anno, lo stesso posto è in mano all'Alessandria che di lunghezze ne ha compiuto 25. Un dato che indica in maniera eloquente la flessione della soglia permanenza (-7). Il Cosenza, per una questione matematica, può ancora chiudere a 48 punti, l'Alessandria a 46 e il Vicenza a 45. Verosimilmente nessuna delle tre si avvicinerà a questi numeri perché risulta impensabile possano vincerle tutte al rientro della sosta. Il tetto playout potrebbe situarsi intorno ai 40 punti. Per restare a galla, la squadra di Bisoli dovrà avanzare almeno 10-12 lunghezze, vale a dire a una media compresa tra 1.25 e 1.5, che equivale circa al doppio del “reddito” raggiunto finora dall'emiliano. La salita di Bisoli comincia nell'individuare il sistema di gioco con cui proseguire. Da inizio stagione, il Cosenza si trascina le perplessità inerenti al vestito da scegliere, evidente sintomo di una mancanza di identità ormai costante ed acuita da una squadra che a gennaio presenta ogni anno la necessità di stravolgere il proprio impianto (quest'anno sono state 18 le operazioni in entrata ed uscita compiute da Goretti durante la finestra invernale).

I silani hanno cominciato con Zaffaroni puntando sul 3-5-2 ad un certo punto sono sembrati voler ripiegare con Occhiuzzi al 4-3-1-2, poi ancora si è scelto di passare al 3-4-2-1, infine, con Bisoli, il 3-4-3 è stato subito messo in cantina per il passaggio al 3-5-2 per poi, ancora, trasformarsi in un 3-4-1-2 con qualche sortita di 4-2-3-1.

Quota playout fissata più o meno in 40 punti, c'è da evitare il terz'ultimo posto

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