Il Cosenza fa le prove generali prima del Parma. La formazione silana accende nuovamente i motori e questa volta partirà per il rush finale. Pierpaolo Bisoli dovrà viaggiare al ritmo dei bolidi di Formula 1 per seminare i rivali e raggiungere la bandiera a scacchi lasciandosi alle spalle almeno quattro avversari. Appena i semafori diventeranno verdi però i rossoblù incroceranno il “casco” di una vettura costruita ad inizio stagione con grandi aspettative ma che successivamente si è evidenziata meno affidabile di quanto si credesse. I silani dovranno essere bravi a mettere a nudo le fragilità della compagine di Beppe Iachini per tentare di rialzare lo sguardo e sperare di essersi lasciati alle spalle Alessandria e Vicenza, le altre due monoposto, che salvo un rientro del Crotone, appaiono come le maggiori indiziate a duellare curva dopo curva con il tecnico emiliano e i suoi. L'allenatore in passato ha “guidato” pure il Bologna.
Alla vigilia del confronto di domani pomeriggio al “Marulla”, dovrà sciogliere ancora diversi dubbi perché Kongolo e Millico anche ieri hanno seguito un lavoro personalizzato e dunque potrebbero perdersi la gara mentre Rigione e Sy sono squalificati. Inoltre Vaisanen si è riaggregato soltanto ieri e Hristov lo farà oggi. I dubbi sull'undici pertanto cominciano dal sistema di gioco, che il tecnico due settimane fa ha detto di voler imperniare intorno alla figura di un trequartista (domani Florenzi alle spalle di Caso e Larrivey?).
I precedenti. L'ultima comparsa del Parma in riva al Crati risale al 25 febbraio 1990. I gialloblù di Nevio Scala, che al termine della stagione conquistarono la promozione in serie A, si arresero a Cosenza, trafitti dopo appena cinque minuti da Renzo Castagnini, che mandò il pallone alle spalle di una vecchia conoscenza della compagine bruzia, Giacomo Zunico, consegnando la vittoria alla formazione allora allenata da Gianni Di Marzio. In generale, il Parma si è presentato cinque volte ai piedi della Sila: bilancio di tre vittorie per i cosentini (le altre sono giunte il 17 novembre 1963, 2-0 firmato Campanini e Gualtieri, e il 1.o aprile 1962, 1-0 firmato Palma), un pareggio (0-0, il 16 aprile 1989) e una sconfitta. L'unico acuto ducale è relativo al 5 maggio 1963. I parmigiani violarono il vecchio “Emilio Morrone” con Meregalli e Uzzecchini ai quali si era opposto Rumignani per il momentaneo 1-1. Soltanto un ex in campo, Gennaro Tutino. L'attaccante napoletano ha lasciato un grande ricordo tra i tifosi del Cosenza. Il calciatore che da quest'anno è al Parma, è stato il grande protagonista dei playoff culminati con la promozione in serie B del 2018, in modo particolare con la gemma incastonata a Pescara per il raddoppio dei silani contro il Siena. Il calciatore ha poi mostrato un forte attaccamento ai colori rossoblù l'anno successivo quando dopo aver scelto il Carpi ha fatto dietrofront per scegliere il Cosenza e anche in quel caso ha lasciato un timbro indelebile sulla salvezza, raggiunta proprio con il suo gol al Venezia. Anche in questo caso una prodezza rimasta nell'immaginario collettivo: sforbiciata splendida sul lancio lungo di Luca Palmiero, suo vecchio compagno pure negli anni del settore giovanile del Napoli e ora avversario in campo.
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