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Cosenza, classifica interessante ma sotto porta non va: due tiri in... 180'

I quattro punti rimediati nelle prime tre trasferte (otto in tutto nello scorso campionato) inducono all’ottimismo. A Terni in superiorità numerica bisognava fare di più. Buon possesso palla ma pochi tiri in porta

L'esultanza di Brignola

Con il pareggio di Terni, la classifica del Cosenza è rimasta interessante. I rossoblù hanno archiviato la sconfitta con il Parma aprendo la seconda serie positiva. In tre trasferte di campionato, i silani hanno raggiunto quattro punti. Nella scorsa stagione ne sono arrivati soltanto il doppio (8) durante l’intero cammino (19 partite, 20 se si tiene conto pure del playout con il Vicenza). La strada per raggiungere l’obiettivo è quella corretta. Prima della sosta, le sfide con Bari (al “Marulla”) e Sudtirol (ancora fuori) possono dare ulteriore slancio a Larrivey e compagni.
Il passato recente, comunque, invita a evitare giudizi definitivi. È sufficiente chiedere spiegazioni a Zaffaroni per capirne le ragioni. Un anno fa, il tecnico lombardo arrivò alla sosta di ottobre con buone sensazioni. Impressioni, tuttavia, naufragate quasi subito, tanto da rendere necessario l’esonero dell’ex Albinoleffe e Chievo Verona due mesi più tardi.
Per Dionigi rimane indispensabile testare il polso del suo gruppo giornata per giornata. Nelle ultime due partite, ad esempio, il Cosenza ha prodotto soltanto due tiri in porta (uno per gara) malgrado al “Liberati” abbia mantenuto la gestione del pallone per un tempo superiore rispetto agli avversari. La Ternana, pur concedendo il pallino, è risultata molto più pericolosa rispetto alla formazione cosentina, capace di calciare nello specchio della porta di Iannarilli soltanto su calcio piazzato con Enrico Brignola.
La splendida marcatura realizzata permette al casertano di acquisire sicurezza ma non è bastata da sola per oscurare la scarsa determinazione dei rossoblù con la superiorità numerica. Con l’uomo in più, paradossalmente, si sono resi pericolosi gli uomini dello squalificato Cristiano Lucarelli sostituito in panchina dall’altro ex, Richiard Vanigli (più minacciosi già nel primo tempo). Un aspetto che Dionigi ha minimizzato parlando di «pizzico di paura» dopo la gara. Neppure il passaggio al 3-4-1-2, con i primi minuti di Merola con la casacca silana, ha permesso al Cosenza di risultare maggiormente pericoloso. Anzi, Matosevic ha evitato la beffa nel finale. Su questo aspetto tuttavia c’è ancora da lavorare perché da un lato i rossoblù devono conservare la capacità di non perdere le partite che non si riescono a vincere ma dall’altro devono guadagnare maggiore personalità quando si creano le condizioni per punire l’avversario, come avvenuto sabato al “Liberati” quando l’espulsione di Sorensen e il gol di Brignola avrebbero dovuto cambiare completamente l’atteggiamento e lo stato psicologico dell’undici silano dopo l’1-1.
I rossoblù hanno adesso cinque giorni di tempo per preparare il match con il Bari, reduce dal pareggio per 2-2 con la Spal dopo essersi portato sul 2 a 0. I biancorossi sono una delle quattro squadre che fino a questo momento non hanno subìto nessuna sconfitta (le altre sono Ascoli, Genoa e Parma). Il rendimento degli uomini di Michele Mignani è stato limitato dai tre pareggi maturati fino a questo momento, frutto di qualche disattenzione difensiva di troppo (6 reti subite, il doppio rispetto al Cosenza).

Settore giovanile

Sul fronte delle giovanili oggi all’esordio l’Under 17. La squadra di Danilo Angotti, alle 16, affronterà in casa la Salernitana. Tra cinque giorni toccherà alla Primavera di Antonio Gatto, impegnata in casa del Benevento.

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