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Cosenza ’94-’95, la squadra perfetta. I ragazzi di Zaccheroni tra il -9 in campionato e la serie A sfiorata: “Mai più nessuno come noi” ATTO I

Quando i lupi incrociano lo sguardo della preda c'è un solo “risultato” possibile. Digrignano i denti, si pongono in posizione di attacco e affondano. Un'immagine talmente evocativa da ricordare gli altri lupi della Sila, che indossano la maglia del Cosenza. Famelici come quelli che popolano i boschi lo sono stati nella stagione 1994-1995. L'anno dell'esordio di un giovane e ambizioso Alberto Zaccheroni.

Non spirava un vento buono su quella tana. Anzi. Inizio subito ad handicap per la squadra rossoblù, impegnata in un campionato di serie B molto tosto. Come se non bastasse, strascichi fiscali del passato incombevano: prima la minaccia di non far partecipare il Cosenza alla competizione cadetta, poi l'inserimento della X dopo la composizione dei calendari. Alla fine, il semaforo verde: si parte. Poi, l'Epifania più amara, festeggiata al contrario: penalizzazione di -9. E così, da metà classifica, i ragazzi di Zac scivolarono al penultimo posto in classifica con serissime possibilità di retrocedere. Sembrava un esito scontato per tutti, ma non per loro. Si guardarono negli occhi, si rimboccarono le maniche e ripartirono. Sotto la spinta motivazionale del triumvirato societario (il presidente Paolo Fabiano Pagliuso, il direttore generale Gianni Di Marzio e il direttore sportivo Roberto Ranzani), i lupi non si limitarono a compiere l'impresa salvezza, ma esagerarono: per alcune settimane, infatti, la squadra di Zaccheroni si attestò a pochi punti dalla zona promozione, in barba a una zavorra (il -9) che si rivelò uno un pungolo, uno sprone. La duplice impresa non riuscì, ma da queste parti, a Cosenza, ricordano ancora come se fosse oggi quella squadra: la squadra perfetta.

A narrare le gesta dell'epoca, il giornalista e redattore di Gazzetta del Sud, Franco Rosito, da decenni cronista al seguito del Cosenza calcio, che ricorda i momenti topici di quella stagione. All'interno della prima di tre puntate, così come nelle altre due (che saranno disponibili sul sito e sui canali social di Gazzetta del Sud online domenica 3 e domenica 10 settembre), si alternano le testimonianze e i ricordi di alcuni tra i grandi protagonisti di quella stagione: dal presidente Pagliuso al bomber Marco Negri, passando per le bandiere della squadra, fino ad arrivare al principale artefice del capolavoro a tinte rossoblù rossoblù: Zaccheroni.

Montaggio video di Enrico Newton Battaglia

 

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