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Cosenza, è questo il vero Calò

Fondamentale per il salto di qualità avere ritrovato il tecnico Fabio Caserta. Un intenso precampionato e il vicino rinnovo del contratto lo incentivano

Con un anno di ritardo, Giacomo Calò vuole caricarsi il Cosenza sulle spalle. Il centrocampista triestino ha cominciato la stagione con un piglio differente rispetto a dodici mesi fa quando sul suo rendimento ha pesato la mancanza di un ritiro precampionato adeguato (al Genoa era ai margini: ndc). Roberto Gemmi lo ha messo nelle condizioni migliori per prendersi la scena con la scelta di chiamare in panchina Fabio Caserta, il tecnico con cui si è imposto in Serie C confermandosi poi anche nella serie cadetta. A giudicare dalle prestazioni del centrocampista nelle prime gare del torneo, l’accoppiata sembra funzionare ancora.
Il friulano sta ritrovando fiducia nei suoi mezzi e il rinnovo alle porte del quale ha parlato il direttore sportivo nella conferenza stampa di mercoledì può essere un altro incentivo a fare bene. Ci sono tanti fattori, insomma, che concorrono a creare attorno al giocatore il clima ideale per rendere al meglio e le risposte in campo sono indubbiamente all’altezza delle migliori aspettative.
La concorrenza di Viviani, poi, è per Calò uno stimolo ulteriore a mantenere alta la concentrazione e lottare per mantenere il posto che ha acquisito nelle gerarchie della squadra.
Lo stile di gioco dell’allenatore di Melito Porto Salvo tiene in grossa considerazione Calò, indicato per essere uno degli attori principali dei rossoblù in varie sfaccettature del gioco. Il centrocampista, infatti, come si è potuto notare in queste prime partite è un elemento nevralgico del gioco.
In fase di costruzione, l’ex Benevento prende posizione tra i due centrali di difesa, che si posizionano molto larghi permettendo la salita dei due esterni bassi. In questo caso, dunque, il centrocampista ha la possibilità di ricevere il pallone avendo il terreno di gioco davanti a sé. Nelle prime quattro partite di campionato, Calò è risultato il calciatore del Cosenza che ha effettuato il maggior numero di passaggi: 210. Di questi ne ha portato a termine 180, vale a dire l’86%. 152 di questi sono stati tocchi corti mentre 28 sono stati verticalizzazioni per pescare i compagni della linea offensiva. Una soluzione alla quale la formazione di Caserta ricorre nel tentativo di sorprendere gli avversari. Dalla capacità di Calò di restare attivo dipenderà una fetta concreta delle velleità dei silani in questo campionato. La sua presenza in campo è importante per cambiare versante, dare geometria alla manovra ed inoltre può diventare un fattore sui calci piazzati, considerata la sua capacità di battere a rete ma anche di pennellare il pallone in maniera precisa verso i compagni indicati ad attaccare la porta avversaria su palla inattiva.
Nello scorcio iniziale è arrivato alla conclusione in tre occasioni ed in una si è guadagnato il calcio di rigore poi trasformato da Tutino contro l’Ascoli.
Ma le qualità di Calò si vedono anche in fase di contenimento. Zuccon è l’uomo incaricato di dare una mano agli attaccanti nella riaggressione una volta persa la palla. Lui rimane qualche metro più indietro e dovrà leggere le giocate avversarie e coprire bene le zone maggiormente a rischio. Per ciò che concerne i duelli difensivi, Calò ha vinto 9 duelli su 16 (56%) fino a questo momento. Si è imposto principalmente in quelli a terra (7). Servirà pertanto pure spirito di sacrificio lungo i match. Una sua caratteristica che si era già intravista nel passato campionato quando in più di una circostanza ha evidenziato di essere disposto a ringhiare sugli avversari. Finora ha commesso quattro falli e rimediato due cartellini gialli. Su questi ultimi dovrà lavorare. A Castellammare di Stabia, nel campionato di B 2019-2020 ne ha rimediati 13 durante l’arco della stagione disputata da grande protagonista con 4 reti e 14 assist.
il gruppo, intanto, ieri ha svolto una nuova doppia seduta di lavoro. Questa mattina allenamento congiunto con la Primavera di Antonio Gatto.

 

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