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Cosenza, la forza delle alternative. I "Lupi" si godono il "blitz" di Palermo

Lo splendido successo in Sicilia, grazie a un’invenzione in extremis di Canotto, frutto delle tante opzioni su cui Caserta può contare. E si pensa all’ulteriore salto di qualità che potrà essere fatto con il ritorno di Florenzi

La vittoria di Palermo potrebbe essere quella della maturità. Il Cosenza visto all’opera contro la squadra di Eugenio Corini ha confermato di avere le carte in regola per ambire ad un campionato decisamente meno sofferto rispetto agli ultimi.

Le prime incertezze, dopo due sconfitte consecutive ed un pari raggiunto all’ultimo respiro, sono state fugate. In Sicilia, D’Orazio e soci hanno accontentato il tecnico Fabio Caserta, che oggi compie 45 anni. L’allenatore di Melito Porto Salvo ha detto di aver ricevuto con due giorni d’anticipo il suo regalo di compleanno. Il gol di Canotto al novantunesimo ha consentito di brindare alla seconda vittoria in sei giornate. Se non fosse arrivato, i rossoblù avrebbero comunque portato via dal “Barbera” indicazioni positive.

Uno degli aspetti che più degli altri è stato apprezzato dal tecnico è rappresentato dal modo in cui i suoi ragazzi hanno interpretato la partita. Rispetto ad altre circostanze in cui il Cosenza non è riuscito a rimanere continuo, venerdì sera ha evidenziato progressi nella gestione della gara. Non più i soliti trenta minuti concentrati ad alta intensità con cali cospicui negli altri momenti ma una prestazione omogenea in cui i rossoblù hanno saputo modellare l’approccio alle richieste del match. Lasciato sfogare il Palermo, nell’ultimo tratto, se possibile, sono arrivati più freschi degli avversari, costruendo le occasioni migliori e di fatto hanno agguantato il risultato di prestigio con una straordinaria prodezza di Gigi Canotto.

Le armi rossoblù

Il Cosenza del nuovo corso ha le armi giuste per fare male a chiunque e a Palermo lo ha dimostrato. La proposta di Caserta è rimasta invariata. Malgrado il momento delicato, il tecnico ha confermato di pretendere una squadra che giochi a viso aperto contro chiunque. Lo schieramento iniziale è stato il primo segnale fatto giungere al Palermo.
Contemporaneamente, dal primo minuto, ha mandato in campo Marras e Mazzocchi, larghi sulle corsie alte, e Tutino e Forte, davanti. Il lavoro in ripiegamento dei due esterni proposti nel 4-4-2 ha permesso ai silani di risultare quadrati, agevolando il compito del centrocampo e della difesa. Le armi a disposizione non sono terminate lì perché accanto a sé, in panchina, l’allenatore ha tenuto per buona parte della gara pure Canotto, altro elemento di spessore. Contraddetto rapidamente chi è giunto alla conclusione affrettata che l’abbondanza potesse addirittura diventare un problema. La maggiore varietà delle scelte rispetto al passato ha consentito di strappare una vittoria come quella di due giorni fa. A gara in corso, Caserta ha mandato in campo Sgarbi, Viviani, Rispoli, Voca e Canotto. Tutta un’altra storia rispetto a quando le partite diventavano sempre più complicate con il passare dei minuti, specie a causa della qualità dei ricambi. Lo stock presente in magazzino adesso è adeguato alla categoria. Peraltro, finora, non è mai stato chiamato in causa Aldo Florenzi, elemento che ha già dimostrato di poter dare tanto a questa squadra.

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