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Cosenza, Giuseppe Capristo conquista la medaglia d’oro alle Convittiadi di Catanzaro

Sul podio il giovane studente del Convitto che si è distinto al torneo di tennis singolo maschile, categoria Small tenuto a Catanzaro. Il protagonista: sono felice di aver vinto per la mia scuola

Gioco, partita, incontro. Nel linguaggio del tennis, sono i tre “atti”, con i quali il giudice di gara, decreta la fine di una partita.
Ed è stato emozionante, quando, per la prima volta nella sua storia, alle Convittiadi, concluse ieri a Catanzaro, uno studente del Convitto Nazionale “Bernardino Telesio” di Cosenza, Giuseppe Capristo della 2A ha vinto la medaglia d'oro al torneo di tennis singolo maschile, categoria Small, i più giovani di età di prima e seconda media. Game dopo game, Capristo ha costruito la sua vittoria finale sfruttando alla perfezione le prime palle di servizio. Al contempo, ha dimostrato anche tanta agilità e una perfetta sequenza di risposte di diritto, loft, rovesci e palle corte. Esaltandosi anche sulle demi-volée, gli attacchi a rete e gli smash.
Vedere giocare Giuseppe Capristo, osservare come “occupa” il campo e la capacità di mantenere la concentrazione anche durante gli scambi più lunghi, dà, ancor di più, l'idea di raccontare un talento. Vincere una medaglia d'oro in una disciplina individuale, come il tennis, appunto, giocando una serie di incontri e dominandoli in scioltezza, non avviene certo per caso. Capristo, oltre al talento, ha testa. Ed è proprio la testa che, spesso, soprattutto quando la tensione emotiva sale, fa la differenza. «Ho vinto la medaglia d’oro – ha detto il piccolo visibilmente emozionato. È stata un'esperienza bellissima giocare con altri ragazzi della mia età. E mi sono divertito molto. Ho avuto modo di affrontare altri tennisti che hanno dimostrato di essere forti e da cui ho imparato anche alcuni colpi.
Il tennis è la mia grande passione e sono felice di aver vinto la prima medaglia d’oro della mia scuola. Sono felice di aver vinto per la mia scuola». Se dovessimo dare un voto a Giuseppe, meriterebbe un dieci. Pieno. Non solo per la sua bravura tennistica e tecnica ma anche per aver dimostrato di essere uno sportivo di valore, andando a consolare chi, pur giocando bene, ha dovuto “arrendersi” a lui. “Sono molto soddisfatta delle performances dei miei ragazzi – ha dichiarato la dirigente e rettore del convitto Telesio di Cosenza, Concetta Smeriglio. Per i nostri allievi è stata un’occasione di confronto e di crescita insieme ai loro coetanei provenienti dai convitti nazionali di tutta Italia.

Per una settimana hanno vissuto fianco a fianco condividendo esperienze con un linguaggio comune, quello delle attività sportive. Un’esperienza di grande valenza formativa che di sicuro ha arricchito tutti nostri studenti”. Domani si concluderanno ufficialmente le Convittiadi. Una manifestazione che si è svolta nel segno dello spirito decoubertiniano, olimpionico, che professa da ben oltre un secolo come l’importante sia partecipare e non vincere. E ragazze e ragazzi l’hanno appreso davvero bene, hanno fatto loro questo spirito, come ha dimostrato anche il gruppo del Convitto Telesio si è fatto valere non solo a livello sportivo: a quanto dicono gli accompagnatori gli studenti stanno imparando a vivere insieme e condividere le loro esperienze. «Per i ragazzi sono momenti di crescita importanti – affermano gli educatori – in cui creare nuove amicizie e imparare ad affrontare le competizioni con grande maturità sportiva nel pieno rispetto delle regole e degli avversari».

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