
L’equazione semplice, scontata ma non esagerata: Gigi Marulla rappresenta per la città bruzia ciò che Diego Armando Maradona per quella di Napoli. Il “Tamburino di Stilo”, in campo, è stato il “guardiano” del Lupo. Una missione – la sua – compiuta tra gioie e dolori, come il gol salvezza del 1991 a Pescara, contro la Salernitana, e la retrocessione di Padova di sei anni più tardi. Il ricordo del nove è indelebile in città anche a dieci anni dalla sua prematura morte. Sarà così per sempre perché la sua leggenda è arrivata anche alle ultime generazioni attraverso i racconti di papà e nonni. E poi a renderne immutata l’aura ci sono serata commemorative come quella vissuta ieri sera nello stadio che oggi porta il suo nome. “Sventola fiera la nostra bandiera - dieci anni senza Gigi Marulla”, evento organizzato dall’associazione “La Terra di Piero” e Ugo Napolitano e a cui ha partecipato ovviamente la famiglia del campione, con in testa il figlio Kevin. Per il tributo al capitano sono stati tanti gli ex rossoblù presenti.
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