Un talento calabrese in «Ninfa dormiente – I casi di Teresa Battaglia», la serie Rai Fiction-Publispei tratta dai romanzi best-seller di Ilaria Tuti (Longanesi), che si concluderà domani su Rai1 in prima serata. New entry di questa seconda stagione, con Elena Sofia Ricci nei panni della ruvida profiler dalla polizia di Udine, è infatti Giulia Petrungaro, classe 1995, cosentina di Fiumefreddo Bruzio, già volto di Elena Montemurro ne «Il Paradiso delle Signore». Come nell’acclamata soap Rai e nella recente partecipazione a «I Fratelli Corsaro» su Canale 5, l’attrice interpreta un’altra giovane donna siciliana, Elena Privitera, ex fidanzata dell’ispettore Massimo Marini (l’attore ragusano Giuseppe Spata), che torna nella vita del collega di Teresa per comunicargli di aspettare un figlio da lui. «Elena è una donna determinata e indipendente che non ha mai chiesto niente a nessuno e ha sempre lavorato e studiato per costruirsi un futuro. Lei e Massimo si sono fidanzati quando erano molto giovani. Il loro è un amore acerbo e immaturo ma solido, che finisce quando lui si trasferisce a Udine. Quando Elena lo raggiunge per comunicargli di aspettare il bambino, scopre che Massimo ha una relazione con un’altra donna. Nonostante la ferita, intende portare avanti la gravidanza, anche senza il padre di suo figlio accanto. Non le interessa tornare con Massimo, ma solo che il bambino abbia un padre«. Fondamentali l’alchimia con Spata e il regista Kiko Rosati, succeduto alla guida della serie al nicastrese Carlo Carlei, rimasto in veste di sceneggiatore. «Kiko è un regista di grande gentilezza e generosità, la stessa che ho trovato in Giuseppe. È un attore che ascolta tanto e sul set ci siamo confrontati molto, creando un ascolto reciproco importante per la resa in scena dei personaggi». Dopo il set friulano di «Ninfa dormiente», Petrungaro è tornata in Calabria con il docufilm «Cercando Itaca» di Sergio Basso, di cui è protagonista con Eugenio Mastrandrea, il capitano Diego Martini di «Don Matteo», nei panni di Ulisse. Un racconto tra documentario e finzione sul patrimonio storico-culturale della regione, da Scilla e Cariddi a Riace passando per l’Aspromonte e Reggio Calabria. «Nel film sono Arianna, un’orfana che fa un sogno sull’ “Odissea” incontrando Ulisse. Da lì inizia un viaggio sulla costa calabrese, di cui il film mostra non solo i paesaggi, ma anche la vita degli abitanti. Ho girato sott’acqua col resto della troupe e il direttore della fotografia Davide Manca, mentre regista e macchine erano in barca. È stata l’esperienza più bella fatta finora su un set». Prodotto da Pega Production col sostengo di Calabria Film Commission, «Cercando Itaca» sarà nelle sale prossimamente.