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Omicidio Cocò
due arresti

Il “topo” e panzetta” così venivano soprannominati, Cosimo Donato, 38 anni e Faustino Campilongo, 39 di Firmo, finiti in manette con l'accusa di omicidio premeditato e distruzione di cadavere . Sarebbero stati loro a bruciare i corpi del piccolo Cocò, ucciso insieme a Giuseppe Iannicelli e a Tousse Ibtissam, la giovane marocchina compagna del nonno del bambino. I corpi carbonizzati ritrovati nella campagna di Cassano allo Ionio il 16 gennaio del 2014. Oggi i carabinieri hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura distrettuale antimafia. I due sono stati portati nel carcere di Castrovillari. “Una serie di elementi investigativi ci hanno portato agli arresti di oggi “ afferma il colonnello Giuseppe Brancati comandante provinciale dell'Arma dei carabinieri. “Le due persone hanno sicuramente partecipato alla consumazione del triplice omicidio” ha detto in conferenza stampa il procuratore della Repubblica di Catanzaro Vincenzo Lombardo. “Al nonno di Cocò è stata tesa una trappola”“ Giuseppe Iannicelli – ha concluso - era convinto che avendo con sé il bambino nessuno avrebbe osato sparare. Così non è stato” All'incontro con i giornalisti ha preso parte il Procuratore aggiunto di Catanzaro Giovanni Bombardieri che ha detto “Le indagini proseguono serrate per dare un nome e un volto agli altri responsabili” Il triplice omicidio maturato nel contesto “dello spaccio delle sostanze stupefacenti” - ha precisato il procuratore aggiunto della DDA di Catanzaro Vincenzo Luberto “I due che spacciavano la droga per conto di Iannicelli aspiravano ad avere rapporti diretti con i fornitori”. “ I rapporti tra Iannicelli e i due arrestati erano conflittuali da tempo” A indirizzare subito le indagini è stata la moneta di 50 centesimi ritrovata sul luogo dell'efferato delitto. Un simbolo preciso della 'ndrangheta che- secondo il Comandante dei Ros, il generale Giuseppe Governale ha modalità che confermano l'arcaicità e la crudeltà degli ambienti in cui è maturato l'omicidio. Una svolta importante, un risultato parziale quello raggiunto è stato sottolineato nel corso dell'incontro con i giornalisti a cui ha preso parte il procuratore Nazionale Antiomafia Franco Roberti per il quale l'operazione di oggi è “ un segnale importantissimo”.  " Vorrei esprimere la gratitudine mia e del governo agli inquirenti, alle forzedell'ordine  e a tutti i servitori dello Stato che hanno raccolto gravi indizi su killer e mandanti del terribile omicidio di Cocò" Lo ha scritto su Facebook il premier Matteo Renzi. " Niente - aggiunge- potrà sanare  il dolore per l'accaduto, ma sono e siamo orgogliosi delle italiane e degli italiani che ogni giorno  combattono contro la criminalità e per la giustizia : grazie

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