Sono iniziate nei giorni scorsi le riprese statunitensi del documentario “L’Oscar Dimenticato”, sulla vita del direttore della fotografia Gaetano “Tony” Gaudio che, nato a Cosenza ed entrato presto nel mondo del cinema di Los Angeles, nel 1937 vinse il premio Oscar per la fotografia del film “Avorio Nero” di Mervyn LeRoy.
Il documentario, diretto da Alessandro Nucci e prodotto da Open Fields Productions, è incentrato sulla eccezionale storia del primo italiano ad aver vinto un premio Oscar, ben prima dei più noti De Sica, Fellini, Loren, Benigni, Sorrentino, o dell’altro calabrese Mauro Fiore.
Gaetano Gaudio, detto “Tony”, è nato a Cosenza nel 1883, stessa città dove insieme al fratello minore Eugenio e quello maggiore Raffaele ha iniziato la sua carriera nella bottega fotografica della famiglia, in Corso Telesio, una delle poche presenti in tutto il Sud Italia fin dalla seconda metà del ‘800, nella stessa palazzina liberty dove ancora si può ancora scorgere l’insegna “Foto Gaudio” e sulla quale da qualche mese una targa voluta dalla stessa Open Fields, dalla Calabria Film Commission, dalla Provincia e dal Comune di Cosenza, ricorda questo glorioso inizio. Ma nel 1906, attratti dal sogno del cinema americano, i due fratelli minori decisero di emigrare negli Stati Uniti d’America: in breve lavorarono con i maggiori registi e attori di Hollywood dell’epoca, aggiudicandosi Tony – dopo la morte prematura del fratello Eugene – ben cinque candidature al primo premio Oscar e, nel 1937, l’ambita statuetta.
Il documentario, coprodotto da Officina38 e da Broken Typewriter Productions, è girato tra la Calabria – dove appunto Gaudio nacque ed ebbe le prime esperienze professionali – il Piemonte – dove Gaudio avrebbe sviluppato le sue abilità di operatore cinematografico, collaborando con una delle primissime e più importanti società di produzione dell’epoca, l’Ambrosio Film di Torino – e gli Stati Uniti, dove firmò la fotografia di film culto come “Ombre Malesi” e divenne pioniere e innovatore delle tecniche di illuminazione e di ripresa cinematografica, e punto di riferimento delle grandi dive come Bette Davis, Greta Garbo, Norma Talmadge.
Negli Stati Uniti le riprese si stanno svolgendo tra New York - dove Gaudio, comune a tanti emigrati italiani dell’epoca, approdò con l’arrivo a Ellis Island - Los Angeles - dove visse buona parte della sua vita – e San Francisco, dove si ritirò e si spense negli anni ’50. E proprio da qui partirà anche la ricerca dell’Oscar smarrito: la statuetta consegnata Tony Gaudio nel ’37 e di cui si sono perse le tracce dopo la sua morte. La ricostruzione scenica dell’investigazione sarà condotta dall’attore italo-americano Howard Ray, nel cast nella recente serie Netflix “Incastrati”.
Le riprese negli Stati Uniti termineranno a fine gennaio e vedranno la partecipazione di importanti personalità del mondo del cinema internazionale e della comunità italo-americana di Los Angeles, tra i quali: il Premio Oscar Mauro Fiore, anch’egli originario della Calabria e vincitore nel 2010 per la fotografia di “Avatar”; il Premio Oscar Richard Edlund, noto per gli effetti speciali di film quali “Star Wars” e “Indiana Jones”, Marianna Gatto, Direttrice dell’Italian American Museum di Los Angeles; oltre ai docenti di cinema Jonathan Kuntz della Università della California e Patrick Keating della Università del Texas.
Il racconto traccerà non solo la storia di questa importantissima figura della storia del cinema, ancora ignota ai più, ma anche l’analisi del fenomeno migratorio che ha portato tanti italiani, tra fine ‘800 e i primi decenni del ‘900, a scegliere gli Stati Uniti come loro nuova casa, rincorrendo quell’American Dream tanto ben rappresentato da una Hollywood che proprio negli anni di Gaudio iniziava ad imporsi come mecca del cinema internazionale e vera e propria fabbrica dei sogni.
“L’Oscar Dimenticato” - realizzato con il contributo della Fondazione Calabria Film Commission e la collaborazione del Museo nazionale del Cinema di Torino, della Tony Gaudio Foundation for the Cinematic Arts, l’American Society of Cinematographers e con il patrocinio dei Comuni di Cosenza e Torino - sarà completato entro l’estate 2023 e distribuito via broadcast e sulle maggiori piattaforme streaming a partire dall’autunno.
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