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Stanata rete di pusher a Cosenza, cocaina purissima arrivava anche nella Sibaritide. LE FOTO DEGLI ARRESTATI

I carabinieri nel novembre del 2019 hanno arrestato due pusher di Corigliano

La coca era di buona qualità, pura al punto giusto, e il prezzo non era neanche tanto male. A saperla tagliare ci si potevano rimediare un bel po’ di dosi e altrettanti soldini. S’era sparsa la voce, ormai. In quel triangolo maledetto circoscritto tra la città dei Bruzi, Rende e Castrolibero, chi voleva “tirare” o commerciare roba buona sapeva dove bussare. Il passaparola a un certo punto aveva varcato i confini dell’area urbana. Ebbero modo di constatarlo, il 29 novembre del 2019, i carabinieri del nucleo radiomobile diretti dal tenente Matteo Di Stefano. Quel giorno l’equipaggio d’una pattuglia dell’Arma, all’ingresso dell’autostrada fermò e arrestò due persone residenti a Corigliano Rossano.

Avevano in auto poco meno di cento grammi di cocaina d’una certa qualità (con quel quantitativo ci si sarebbero potute ricavare oltre seicento dosi) acquistata – come dimostreranno le successive indagini – da Candido Perri, di 55 anni. All’uomo, ieri mattina, i carabinieri della Compagnia bruzia – diretti dal capitano Giuseppe Merola – hanno notificato la misura cautelare dell’arresto in carcere. Secondo l’indagine denominata “Fly” – coordinata dal capo della Procura Mario Spagnuolo e dal sostituto Margherita Saccà – l’abitazione del 55enne era un crocevia di tossici e pusher. Si riforniva da lui anche Pierpaolo Guzzo, di 43 anni, individuato – nelle pagine dell’inchiesta – come altra figura di spicco e finito nei guai insieme al padre Francesco, di 85 anni.

Nell’inchiesta prendono posto anche Massimo Volpentesta, di 45 anni (in carcere), Manuel Forte di 32 (ai domiciliari)

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