Cosenza

Domenica 28 Aprile 2024

Stanata rete di pusher a Cosenza, cocaina purissima arrivava anche nella Sibaritide. LE FOTO DEGLI ARRESTATI

 
 
 
 
 

La coca era di buona qualità, pura al punto giusto, e il prezzo non era neanche tanto male. A saperla tagliare ci si potevano rimediare un bel po’ di dosi e altrettanti soldini. S’era sparsa la voce, ormai. In quel triangolo maledetto circoscritto tra la città dei Bruzi, Rende e Castrolibero, chi voleva “tirare” o commerciare roba buona sapeva dove bussare. Il passaparola a un certo punto aveva varcato i confini dell’area urbana. Ebbero modo di constatarlo, il 29 novembre del 2019, i carabinieri del nucleo radiomobile diretti dal tenente Matteo Di Stefano. Quel giorno l’equipaggio d’una pattuglia dell’Arma, all’ingresso dell’autostrada fermò e arrestò due persone residenti a Corigliano Rossano. Avevano in auto poco meno di cento grammi di cocaina d’una certa qualità (con quel quantitativo ci si sarebbero potute ricavare oltre seicento dosi) acquistata – come dimostreranno le successive indagini – da Candido Perri, di 55 anni. All’uomo, ieri mattina, i carabinieri della Compagnia bruzia – diretti dal capitano Giuseppe Merola – hanno notificato la misura cautelare dell’arresto in carcere. Secondo l’indagine denominata “Fly” – coordinata dal capo della Procura Mario Spagnuolo e dal sostituto Margherita Saccà – l’abitazione del 55enne era un crocevia di tossici e pusher. Si riforniva da lui anche Pierpaolo Guzzo, di 43 anni, individuato – nelle pagine dell’inchiesta – come altra figura di spicco e finito nei guai insieme al padre Francesco, di 85 anni. Nell’inchiesta prendono posto anche Massimo Volpentesta, di 45 anni (in carcere), Manuel Forte di 32 (ai domiciliari) Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza

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