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Cosenza, Bruni e Ruà condannati a 20 anni per gli omicidi di Lenti e Gigliotti

I giudici di appello hanno riconosciuto le attenuanti generiche ai due imputati che si sono addossati la responsabilità del crimine a distanza di più di 30 anni, scagionando il boss rendesse Francesco Patitucci che è invece a giudizio per lo stesso fatto davanti all'Assise di Cosenza

Vent'anni di reclusione. È la pena inflitta dalla Corte di assise di Appello di Catanzaro (presidente Cosentino, a latere Commodaro) agli ergastolani cosentini Gianfranco Bruni e Gianfranco Ruà imputati del duplice omicidio di Francesco Lenti e Marcello Gigliotti avvenuto a Rende nel febbraio 1986. I giudici di appello hanno riconosciuto le attenuanti generiche ai due imputati che si sono addossati la responsabilità del crimine a distanza di più di 30 anni, scagionando il boss rendesse Francesco Patitucci che è invece a giudizio per lo stesso fatto davanti all'Assise di Cosenza. Il PG Salvatore Di Maio aveva chiesto l'ergastolo per Bruni e Ruà sostenendo che avessero reso dichiarazioni autoaccusatorie con lo scopo proprio di salvare Patitucci. I legali dei due imputati, gli avvocati Marcello Manna, Luca Acciardi e Massimo Petrone, avevano al contrario sottolineato la credibilità della versione dei fatti resa e sollecitando la concessione, pertanto, delle attenuanti generiche poi accordata dalla Corte. In primo grado Bruni e Ruà erano stati condannati a 30 anni con il rito abbreviato.

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