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Acri assediata dalle fiamme, sgomberate ottanta famiglie

Il sindaco Capalbo ha condannato duramente i piromani: «Sono delle bestie». Da mercoledì sera i roghi hanno sterminato ettari di boschi e molti anziani sono stati costretti ad abbandonare le case

Continuano ad essere ore di grande apprensione e preoccupazione nella cittadina silana. I diversi focolai che hanno interessato il territorio comunale stanno sterminando ettari ed ettari di vegetazione e boschi mettendo a rischio, in alcuni casi anche le abitazioni. Ottanta circa le ordinanze di evacuazione con molti cittadini, in particolare i più anziani i quali, aiutati dalle forze dell’ordine, hanno abbandonato a malincuore le proprie case. Per fortuna si è trattato di misure cautelari considerato che al momento non c’è alcuna abitazione danneggiata. Ad andare in fiamme qualche vecchio rudere di campagna.
Tutto è iniziato mercoledì pomeriggio quando in località Caccia per cause ancora da accertare, ma molto probabilmente sembrerebbe trattarsi di dolo, è partito il primo focolaio. Situazione di emergenza che con il passare delle ore, complice le alte temperature ed il vento che ha aiutato le fiamme ad alimentarsi e a propagarsi con maggiore facilità, si è estesa in maniera incontrollabile rendendo difficoltosi gli interventi. Nella notte tra mercoledì e giovedì è stata quindi costituita presso la sede della Protezione civile l’unità di crisi con uomini e donne della protezione civile, volontari, assessori e consiglieri al lavoro per cercare di arginare i danni e monitorare i vari interventi.
Per tutta la mattinata di ieri una coltre nube di fumo e cenere ha interessato zona Capuccini mentre le fiamme, ancora in essere, hanno costretto le forze dell’ordine a chiudere il tratto di strada che da Acri conduce alla popolosa frazione di La Mucone. Amareggiato e preoccupato della situazione il sindaco Pino Capalbo ha affidato un suo messaggio ai social facendo un primo resoconto di quanto accaduto. «Abbiamo appena terminato di monitorare gli incendi che hanno distrutto gran parte della vegetazione di Acri. Ci sono stati rischi per le persone e le abitazioni e siamo stati costretti ad emettere ordinanze di evacuazione». Quindi Capalbo nel suo messaggio ha inteso ringraziare «il colonnello dei carabinieri di Cosenza, i carabinieri di San Fili, il maresciallo e i carabinieri di Acri, il comandante dei carabinieri forestali di Acri e il suo personale, il vice comandante dei vigili del fuoco, le associazioni intervenute e i cittadini che ci hanno dato una mano – ha spiegato Capalbo – per scongiurare il peggio. Infine, un ringraziamento al comandante dei vigili urbani, alla Giunta, ai consiglieri, ai tecnici e al personale del Comune». Un ringraziamento Capalbo lo ha rivolto anche al presidente Spirlì, alla Protezione civile regionale, a Calabria Verde e ai tanti sindaci del comprensorio che hanno inviato i propri mezzi di soccorso. Durissime infine le parole di condanna del primo cittadino verso i probabili piromani: «Agli autori di questo ignobile gesto – ha concluso Capalbo – dico che non siete degni di essere annoverati tra la comunità umana: siete semplicemente delle bestie».

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