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Cosenza, il Comando della Municipale è un ricettacolo di calcinacci, cavi, mezzi vetusti e... germi FOTO | VIDEO

Il Comando della polizia municipale di via Bendicenti è ormai da tempo dato in pasto al degrado: crolli di calcinacci, cortocircuiti degli impianti elettrici, impianti di riscaldamento completamente non funzionanti e filtri dei fancoil mai controllati, puliti e sanificati. La pesante denuncia è a firma di Luca Tavernise, segretario aziendale della Polizia municipale.
"I bagni e i sanitari sono degni di quelli di una stazione del terzo mondo dove non esiste la carta igienica, non esiste quella per asciugarsi le mani e soprattutto non esiste il dispenser del sapone liquido e quello del disinfettante in piena pandemia così come prevede l’allegato alla delibera di Giunta comunale n. 53 del 24 giugno 2020", prosegue, "e l’intera struttura risulta essere un vero e proprio ricettacolo di sporcizia e probabile propagatrice di virus e batteri, escrementi di gechi e topi la fanno da padrone e le tracce sono palesemente visibili sui davanzali di alcune finestre. L’edificio è piuttosto malandato, un tempo adibito a scuola, oggi avrebbe dovuto rappresentare l’eleganza e la raffinatezza di un Corpo “biglietto da visita della città".

Scenario poco edificante

"Umidità visibile e intonaco dei muri che cade giù senza preavviso, si verificano rigonfiamenti sia dell’intonaco delle pareti che dei controsoffitti e, quest’ultimo, spaccandosi e cadendo giù rovinosamente", insiste Tavernise, "ha sfiorato un utente che chiedeva informazioni su alcuni verbali. Emerge la mancata cura del verde e della pulizia degli spazi esterni i quali, in alcuni punti sono dei veri e propri ricettacoli di spazzatura di ogni tipo. Nei bagni si può apprezzare come la struttura del solaio sia gravemente danneggiata con molte pignatte intrise di umidità e quindi, pericolosi per la sicurezza dei dipendenti che possono aspettarsi il distacco dello stesso e delle plafoniere ad esse agganciate.
Chi viene in visita all’interno della Caserma potrà notare un vero e proprio stato di totale abbandono della struttura in cui opera la Polizia Municipale di Cosenza, nonché delle condizioni fatiscenti dal punto di vista strutturale ed igienico sanitario. Si dovrebbe assicurare la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago. Inoltre gli ambienti di lavoro devono essere sottoposti a disinfestazione periodica mensile da parte di un’impresa autorizzata che rilascia un’opportuna documentazione sull’attività svolta. Occorre garantire negli uffici la pulizia a fine turno e la sanificazione periodica di tastiere, schermi
touch, mouse con adeguati detergenti. Tutto questo viene fatto? Esiste una documentazione che attesti il rispetto delle normative?".

Mezzi fatiscenti e al limite del decoro

"In piena emergenza Covid ci si aspetta poi una maggiore attenzione da parte della dirigente dello Staff di Polizia Municipale ma, la stessa, sembrerebbe non curarsi della serietà del problema eludendo senza alcuna remore l’allegato alla delibera di Giunta comunale n. 53 del 24 giugno 2020. Nei fatti, le auto risultano fatiscenti e ben oltre il limite del decoro e della sicurezza sanitaria, non vengono lavate e disinfettate da anni (lavate solo una o due in occasioni speciali) ma mai disinfettate o addirittura sanificate. Inoltre, nessun flacone di liquido detergente per le mani e nessuno spray disinfettante per la sanificazione giornaliera della macchina è mai stato distribuito all’interno delle autovetture di servizio".

L'appello di Tavernise

"A cosa servono le misure adottate “anti Covid 19”, vaccinarsi, farsi un tampone per ottenere un green pass se poi si è costretti a lavorare in una vera e propria potenziale bomba batteriologica? Per la salvaguardia della salute dei lavoratori e per la serenità del Corpo della Polizia Locale di Cosenza occorre un cambiamento radicale e solerte ed è per questo che, al nuovo sindaco Franz Caruso e al referente della Polizia Municipale, assessore Francesco De Cicco, si rivolgono i nostri più sinceri auguri di un buon lavoro ma anche, il nostro disperato appello a voler chiarire questo “modo di fare”.

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