Cosenza

Lunedì 25 Novembre 2024

Corigliano Rossano, la morsa dei clan soffoca l’area urbana

 
 
 
 

Un territorio violentato dalla ‘ndrangheta. Sporcato dal sangue di decine di vittime assassinate negli ultimi trent’anni per riscrivere le gerarchie mafiose; terrorizzato dall’azione di “esattori” che impongono il “pizzo” incendiando e sparando; umiliato dai colpevoli silenzi di una parte dell’opinione pubblica; offeso dalle commistioni spesso registrate tra certa imprenditoria e vecchi e nuovi boss. Un territorio finito sotto l’egida di una “supercosca” nata dalle ceneri di antichi “locali” e legata al “crimine” di Cirò Marina. Una sorta di sovrastruttura criminale che governa l’intera Sibaritide da Cassano fino a Corigliano Rossano spingendosi a condizionare anche gli “uomini di rispetto” di Cariati e Mirto Crosia. ‘Ndranghetisti tradizionali e esponenti della criminalità nomade dettano legge: “autorizzano” traffici e estorsioni, incoronano “ reggenti” e ordinano delitti in una delle aree più ricche e popolose della regione. La grande città ionica nata dalla fusione di popolazioni di origine ausonica e bizantina, subisce la tracotanza di mafiosi capaci di qualsiasi nefandezza. Una tracotanza che travalica pure i confini regionali raggiungendo le comunità tedesche di Francoforte sul Meno dove da decenni operano uomini del Coriglianese e del Cassanese.

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