Quel lungo viale dedicato a Giacomo Mancini ieri faceva più tristezza degli altri giorni. Forse perché pioveva e il cielo era coperto: ci fosse stato il sole sarebbe stato diverso, chissà. Magari una bella giornata avrebbe reso quel perenne e caotico cantiere un po’ più allegro o quantomeno accettabile. Invece pioveva, ieri, e il cielo era coperto. E quel lungo viale infondeva una strana inquietudine nei viandanti che, in tuta da ginnastica o in abiti civili, affrontavano quel ristretto corridoio pedonale delimitato interamente da una rete di plastica arancione simbolo dei lavori in corso, laddove “in corso” è solo un modo di dire, una formula per chiudere una frase. Circostanza quest’ultima dovuta al fatto che in quel viale denominato parco del benessere e dedicato alla compianta Jole Santelli nessuno lavora più da mesi.
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