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Licenziamenti ‘Villa Sorriso‘, sindacati irritati a Cosenza: “Ennesimo atto di macelleria sociale”

Le organizzazioni sindacali Usb Lp, Fp Cgil e Fps Cisl dicono basta ai licenziamenti del personale di “Villa Sorriso”. Un no secco a questo «ennesimo atto di macelleria sociale sul nostro territorio», così come lo definiscono, che si è innalzato con forza durante il presidio svoltosi, ieri mattina, presso l’azienda sanitaria provinciale di Cosenza. Usb, Ggil e Cisl sono sul piede di guerra per difendere i diritti dei lavoratori da più settimane. «Come rappresentanti delle organizzazioni sindacali siamo impegnati da tempo nel denunciare le storture e le ataviche gravi problematiche relativa al sistema sanitario privato accreditato – spiegano - relativamente alla vertenza dei lavoratori dipendenti della società San Bartolo di Cosenza, a seguito dell’apertura della procedura di licenziamento che ha significato la perdita del posto di lavoro per ben 25 lavoratori, avevamo formalmente richiesto interventi ispettivi al fine di chiarire le procedure di accreditamento della struttura stessa al servizio sanitario regionale/nazionale». I sindacati vogliono, dunque, spiegazioni sui motivi di questa drastica riduzione di personale che si sta susseguendo, soprattutto dopo che lo scorso 16 marzo è arrivata loro una nuova comunicazione di avvio delle procedure di licenziamento relativa alla casa di riposo montaltese, di proprietà del gruppo Morrone, procedura che potrebbe evolversi con il licenziamento di ulteriore personale. «In virtù di ciò riteniamo abbiamo ritenuto necessario mobilitarci – conclude Usb - al fine di richiedere un intervento al commissario straordinario dell’Asp di Cosenza, Vincenzo La Regina, affinché si eviti questa mattanza di licenziamenti e si apra una discussione proficua con tutti le istituzioni interessate in merito alla problematica delle strutture sanitarie private convenzionate».

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