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Duplice omicidio a Castrovillari, si lavora sulle "celle" telefoniche e sui messaggi

Le “celle” telefoniche. I cellulari usati da Maurizio Scorza e Hanene Hendhli hanno “agganciato” i ponti di comunicazione disseminati tra Cassano e Castrovillari e la traccia del loro passaggio in quella fetta di territorio emerge nitidamente dall'esame dei tabulati dei telefonini. Il 57enne cassanese e la 38enne tunisina, prima di essere uccisi, lungo il percorso seguito fino al luogo dell’appuntamento fatale, hanno più volte comunicato con i cellulari. Hanno chiamato amici, conoscenti e parenti e mandato messaggi segnando di fatto ogni passo del percorso compiuto. Di più: la donna pochi secondi prima di essere assassinata con sette colpi di pistola, ha tentato di comunicare con una parente del compagno invocando aiuto. E la circostanza le è costato l’accanimento mostrato da uno dei killer.

È dunque solo questione di tempo e gli investigatori saranno in grado di ricostruire con adeguata precisione tutti gli spostamenti della coppia assassinata. Non solo: nelle prossime ore sarà possibile sapere con chi Scorza abbia avuto contatti nelle ultime ore della sua esistenza. I corpi senza vita delle vittime sono stati ritrovati nell'area di Cammarata, alla periferia di Castrovillari, all'interno di un Mercedes Glk abbandonato sul ciglio della strada che s'insinua in contrada Gammellone. La tunisina era rannicchiata nello spazio compreso tra il sedile anteriore destro e il cruscotto dell'auto; l'uomo era dentro il bagagliaio ferito a morte con un colpo di pistola alla bocca. Accanto aveva un capretto sgozzato. Dentro il baule c'era poco sangue e, intorno alla vettura, non c'erano bossoli. Scorza, dunque, è stato ammazzato in un luogo diverso. La presenza dell'ovino sembra un macabro “segnale” lanciato per generare terrore nel sottobosco criminale attivo nell'area centrosettentrionale ionica della Calabria. Un “segnale” che ricorda la moneta da 50 centesimi fatta ritrovare sul tetto annerito dell'auto in cui vennero rinvenuti nel gennaio del 2014 i resti di Giuseppe Iannicelli, pregiudicato di Cassano, della compagna marocchina, Ibtissam “Betty” Taoussa e del piccolo Nicolino “Cocò” Campolongo. Si tratta, ovviamente, solo di una analogia ipotetica perché è anche possibile che la coppia avesse comprato o avuto il capretto in omaggio e, dunque, fosse nel bagaglio solo per caso.

Per assassinare Scorza e la Hendhli sono entrati in azione almeno due killer, rapidi e spietati, fiancheggiati da almeno un'altra persona. Gli assassini, riservando all’uomo un solo colpo in bocca, hanno poi scaricato la loro furia omicida sulla donna (7 pallottole). La perizia balistica disposta sulle ogive che verranno estratte dai corpi aiuterà meglio a capire che tipo di armi siano state usate. L'incarico è stato affidato al consulente Luca Chianelli criminalista di provata esperienza. Gli investigatori della compagnia locale e del Reparto operativo provinciale, con il tenente colonnello Dario Pini, il maggiore Giuseppe Sacco e il capitano Matteo Del Prete, stanno pure ascoltando parenti e conoscenti di Scorza e acquisendo le testimonianze delle persone che per ultime hanno incontrato la coppia.

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