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Cosenza, ponti e acquedotti romani scoperti a Cozzo San Lorenzo

Il ritrovamento effettuato dalle “Giacche verdi” alla ricerca di itinerari da potere trasformare in ippovie

Alla ricerca di vecchie strade, le cosiddette mulattiere, da potere trasformare in ippovie: sentieri da potere percorrere a cavallo o a piedi per riscoprire e valorizzare un Parco naturale a sud del capoluogo. Le “Giacche verdi” cosentine in collaborazione con l’azienda agricola “La Coccinella” di Roberto Filice si sono messe alla ricerca di una rete di percorsi sconosciuti, in stato di abbandono, spesso inaccessibili e coperti di vegetazione, di grande interesse storico.
Dopo vari sopralluoghi hanno individuato una zona a sud del capoluogo. Che è stata passata al setaccio nonostante la folta vegetazione. Lungo queste vie storiche che collegavano Cosenza con i centri storici di vari comuni sono stati portati alla luce ponti, acquedotti e grotte.
In particolare sul fiume Iassa, in località Cozzo San Lorenzo, a Donnici, sono stati trovati dei ponti probabilmente di epoca romana. In questa zona infatti, tra Iassa e Savuto, si ritiene passasse la vecchia via Popilia. Ora si sta provvedendo a pulire l’intera area per mettere in evidenza gli interessantissimi reperti. La pulizia assume una doppia valenza: prevenzione contro gli incendi in aree boscate e intorno ai corsi d’acqua abbandonati dalle istituzioni e perciò in preda all’incuria.
Le “Giacche verdi” ritengono che tutta l’area cosentina, anche quella a nord, possa costituire una grande risorsa con siti archeologici ancora da esplorare. Per questo il lavoro del gruppo di volontari-ambientalisti andrà avanti. Ognuno di questi antichi sentieri, lungo i fiumi, potrebbe diventare un Parco fluviale o comunque merita di essere valorizzato. Le “Giacche verdi” di Cosenza si stanno adoperando, con tutti i mezzi a loro disposizione, per fare in modo che queste ricchezze naturali possano essere prese nella giusta considerazione e diventare siti da esplorare.
Un progetto di grande valenza che nel tempo potrebbe rivelarsi utile ad attirare in queste zone periferiche del capoluogo spesso dimenticate da Dio e dal mondo, trascurate fino all’inverosimile, studiosi del periodo storico romano, interessati a portare avanti la meritoria opera avviata dalle “Giacche verdi” di Cosenza. Attirando ovviamente la curiosità di turisti alla scoperta delle bellezze nascoste del nostro territorio. L’auspicio è che questi ritrovamenti non rimangano un fatto isolato.

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