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Trebisacce, tre mezzi a fuoco nel cuore della notte: nel mirino società edile

Incendiati tre mezzi nella scorsa notte. Chiara la matrice dolosa. Ci risiamo. Dopo un mese e mezzo dal primo atto incendiario, la malavita ritorna a far sentire la propria voce nei cantieri del Terzo megalotto della statale 106. Stavolta i malfattori si sono spostati più a monte, in direzione dell'antica Lagaria, dove hanno preso di mira tre camion utilizzati nel più grande cantiere d'Italia, di proprietà della P&P srl capitanata dalla famiglia Sposato di Trebisacce, onesti e stimati imprenditori originari di Acri ma da anni residenti a Trebisacce, dove Pino, è stato candidato sindaco, seppur sconfitto, alle ultime elezioni amministrative. Leader da tempo nel campo del calcestruzzo, sin dall'inizio dei lavori, la Società è impegnata nella costruenda statale, che da Roseto Capo Spulico, per 38 km, porterà in direzione di Sibari. In pochi attimi, nel cantiere oggetto dell'incendio sono giunti i Carabinieri di stanza alla Compagnia di Cassano guidati dal capitano Michele Ornelli, due squadre di Vigili del Fuoco appartenenti al Distaccamento permanente di Castrovillari e a quello volontario di Trebisacce, che hanno iniziato a combattere contro le lingue di fuoco per evitare ulteriori danni e mettere in sicurezza la vasta area interessata dal rogo. Purtroppo, come detto, tre mezzi non hanno retto alla furia del fuoco.

L'indagine

Le indagini sono in corso per dare un nome ed un volto a chi ha agito. Gli investigatori si serviranno anche di eventuali sistemi di video sorveglianza presenti in loco, per smascherare i piromani che stanno cercando a più non posso, di mettere le mani sui cantieri della 106. Troppo ghiotta la torta di 1 miliardo e 300 milioni di euro, per rimanere inermi ed evitare di chiedere il conto. Dopo 45 giorni esatti dall'attentato incendiario al capannone della ditta trebisaccese Luciano Laino di Albidona, onesti imprenditori, gente perbene, anch'essi operanti sulla statale, con cinque camion completamente distrutti da un terribile incendio doloso, che ha procurato oltre 300 mila euro di danni, il malaffare ha deciso di fare di nuovo la voce grossa, portando a compimento l'ennesima intimidazione che ha un solo obiettivo, quello di confermare la propria forza, il proprio potere, la prepotenza di esserci. Sentimenti di sincera solidarietà all'Azienda Sposato e di concreta avversità contro ogni tipo forma di malaffare, confidando pienamente nel lavoro delle forze dell'ordine e della Magistratura inquirente, è stata espressa dal mondo politico e sindacale, dal Vescovo di Cassano mons. Francesco Savino e dal sindaco di Trebisacce, Sandro Aurelio.

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