Volti sorridenti e distesi e non più coperti dalle mascherine. Il ritorno in classe degli studenti cosentini è avvenuto tra sorrisi e abbracci cercando di lasciare chiuso in un cassetto il periodo buio vissuto in lockdown e Dad. Il Covid resta, però, sullo sfondo. Ingressi scaglionati al liceo scientifico “Scorza” per evitare «assembramenti» e qualche docente che ha deciso, comunque, di fare lezione con la mascherina. «Si tratta – ha detto una giovane insegnante al suo primo giorno in classe – di un’abitudine ma anche di una forma di rispetto nei confronti degli studenti». Ieri mattina, in qualche scuola, hanno fatto capolino anche le sedie con le rotelle volute dall’ex ministro Azzolina, ma «mai usate» o meglio usate solo per «le assemblee». I ragazzi, però, sono felici di questo ritorno tra i banchi in un clima di ritrovata «normalità». «Sono contentissimo di venire a scuola senza mascherina – ha detto uno studente del liceo classico “B. Telesio” –. Era impossibile stare in classe cinque ore con la mascherina».
Fuori dai cancelli delle scuole cosentine, tanti genitori che hanno accompagnato i figli a scuola e che sperano che «questo sia davvero un anno di ripartenza e rinascita». Tra gli studenti si percepiva la voglia di riabbracciarsi dopo un’estate vissuta, finalmente, all’insegna della spensieratezza. Per i genitori e per alcuni dirigenti scolastici ci sono, però, dei problemi da risolvere. Il preside del liceo scientifico “Scorza”, Aldo Trecroci, è un po’ preoccupato perché quest’anno scolastico si presenta «turbolento».
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