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Corigliano Rossano, l'alluvione del 2015 non ha insegnato nulla

Arrivano le prime piogge e con esse le immagini tragiche della devastazione delle Marche. Fotogrammi non molto differenti dell’alluvione del 2015 che ha colpito in piena estate Corigliano Rossano. Un miracolo è stato come tra devastazione e fango la città non abbia contato alcun morto o ferito. Ma a distanza di 7 anni ogni volta che inizia a piovere si vive in uno stato di apprensione. Ciò che continua a mancare è una seria programmazione di manutenzione degli alvei di fiumi , torrenti e non solo. Perché anche i fossi di scolo e le semplici cunette a monte presentano insidie. Se si parla dei torrenti nelle scorse settimane alcuni organi competenti hanno parlato che in alcuni casi c’è addirittura da sradicare veri e propri arbusti nati e cresciuti nell'alveo, mentre c’è sempre da rinforzare gli argini o ripararli in alcuni punti. Di recente sono giunte segnalazioni anche delle condizioni del tratto collinare di contrada Gallina a Rossano dove gli arbusti sono cresciuti a dismisura lungo la strada, di competenza provinciale, fino anche a non rendere la libera la vista agli automobilisti, anche se quello che fa specie è la condizioni delle cunette di deflusso delle acque, ostruite in più punti che ad ogni pioggia fanno straripare sul manto stradale detriti di ogni genere oltre a formare pericolosi “tappi”.

 

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