Diciassette lunghi anni di dolore, di sgomento per una morte che da subito ha sollevato dubbi ed interrogativi tra la comunità di Rose. Tra i tanti che conoscevano Lisa Gabriele che, poco più che adolescente, dalla Germania ha voluta far ritorno nella sua terra di origine. Nel paese, Rose, che l’ha accolta e cresciuta e voluta bene così come l’anziana zia, quasi una madre per lei, mentre il resto della sua famiglia è rimasta in Germania. Ignara che in questa stessa terra, tanto amata da lei, avrebbe potuto trovare la mano assassina che ha messo fine alla sua giovane esistenza. La svolta nelle indagini certo non restituirà più a quanti l’amavano il sorriso di Lisa.
Non soffocherà l’urlo di dolore dei familiari, dell’anziana zia che all’indomani dell’arresto del presunto assassino della nipote si è chiusa in doloroso silenzio, ma certamente la giustizia che trionfa fa rumore e la voce della verità viene accolta con soddisfazione tra chi ha combattuto per il proseguo delle indagini. «La notizia della svolta nelle indagini è stata accolta con grande emozione da parte della zia – commentano i legali della famiglia di Lisa Gabriele, Gianluca Bilotta e Annunziata Paese – finalmente l’assassino ha un nome, se pur presunto. Ci sarà ovviamente un processo ma sicuramente bisogna dare grande merito alla Procura di Cosenza che ha lavorato alacremente per far trionfare la verità sulla morte della ragazza, smontando la messa in scena del suicido. La famiglia non si è mai arresa. Naturalmente è possibile che ci saranno ulteriori sviluppi nelle indagini e noi siamo qui ad attenderli».
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