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Arresti e indagati a Rende, le opposizioni sbottano: “La misura è colma: dimissioni!”

Invocate la fine della esperienza amministrativa segnata dalle inchieste. Interventi di Attiva Rende, dei M5S Orrico, Ferrara, Scutellà e Misiti

Al contrario delle altre volte, in questa circostanza anche la politica locale batte cassa. Ed interviene a seguito dell’ultima inchiesta giudiziaria. Dalle forze politiche d’opposizione come “Attiva Rende” e “Rende per Rende”, entrambe in consiglio comunale. Passando per la Fed riformista fino al Movimento 5 stelle. Nessuna presa di posizione del Pd. La sensazione, per molti, è che la misura sia ormai colma.

AttivaRende

«Da tempo diciamo che le pesanti ombre di permeabilità di questa giunta al malaffare e all’inquinamento mafiose non permettono il corretto e democratico esercizio della amministrazione e espongono la città tutta a inevitabili conseguenze di sospensione della rappresentanza elettiva, oltre che a un arretramento percepibile della qualità in tutti i campi. La città non può sopportare oltre questa ostinato arroccamento su posizioni difensive comprensibili sul piano personale ma assolutamente inaccettabili quando hanno riverberi così pesanti e distruttivi su un’intera comunità che vede sempre più diminuita e oltraggiata la sua credibilità e dignità. Avvocato Manna, si dimetta», la prima nota di giornata, qualche ora dopo l’operazione giudiziaria.

Rende per Rende

«Se non lo fa il sindaco, siano i consiglieri a valutare le dimissioni per ridare serenità a Rende», ribadiscono dai banchi consiliari Enrico Monaco, Michele Morrone e Massimiliano De Rose. «Ciò dal quale non possiamo certamente prescindere è quello di rivolgere all'intero consiglio comunale ed a ciascun singolo consigliere, l'appello a fare insieme riflessione seria e urgente sull'opportunità di consentire o meno la prosecuzione di questa esperienza amministrativa». Esperienza che, per loro, «appare oggettivamente compromessa nella sua capacità azione e, dunque, non in grado di affrontare e risolvere le esigenze della città di Rende. È bene sottolineare che non compete solo al sindaco, la scelta di proseguire o meno l'esperienza amministrativa, la scelta è rimessa anche al Consiglio comunale, e noi vogliamo confidare nel fatto che sia la sensibilità ed il senso di responsabilità dei consiglieri comunali a poter essere protagonista della scelta di restituire a Rende la serenità necessaria per tornare a guardare con fiducia a speranza al suo prossimo futuro. Per queste ragioni ai colleghi consiglieri tutti, rivolgiamo l'invito a valutare insieme le dimissioni dalla carica»

M5S

«L’ennesimo terremoto giudiziario suggerirebbe un passo indietro obbligato da parte di chi occupa gli scranni più alti dell’amministrazione. Un atto di responsabilità e di rispetto verso la carica che si ricopre e verso i cittadini rendesi». Lo affermano in una nota gli attivisti del Movimento 5 stelle di Rende, i deputati Anna Laura Orrico, Vittoria Baldino, Elisa Scutellà, l'eurodeputata Laura Ferrara e il coordinare regionale Massimo Misiti.

Fed riformista

«Gli ultimi accadimenti riguardanti il Comune di Rende e la sua amministrazione, suscitano «forti preoccupazioni per il prosieguo dell’attuale legislatura», anche per la Federazione Riformista che, «sin dal 2015, ha denunciato le scelte amministrative errate, inefficaci, ed a volte poco trasparenti, della giunta Manna sulle varie emergenze della città. La città, infatti, oggi si presenta in stato di abbandono e di degrado in quanto, per come da noi sempre osservato, le gestioni delle manutenzioni, dei servizi, dei rifiuti, dell’acqua presentano gravi carenze alle quali il Comune non ha saputo dare risposte adeguate. Peraltro, mancando una visone sul futuro di Rende, nulla si è fatto per attuare un progetto di area urbana, per il trasporto pubblico, dopo il fallimento della metropolitana leggera, per una efficace attuazione, con un profilo strategico, del Pnrr», scrivono. Appare, pertanto, «opportuno e responsabile terminare questa legislatura. Questa responsabilità verso la comunità intera deve essere avvertita da tutti, soprattutto da quanti rivestono importanti ruoli istituzionali; tutti chiamati ad agire nell’interesse della città che ha bisogno di recuperare nei tempi più brevi possibili la presenza di una amministrazione in grado di affrontare e risolvere le tante emergenze che i tempi difficili che viviamo ci presentano. Rende per ciò che ha sempre rappresentato, per i risultati raggiunti per qualità della vita e per sviluppo economico nel recente passato, non merita questo stato di cose e necessita dell’impegno civile dell’intera comunità, coinvolgendo i cittadini in tutte le scelte, per avviare un processo di rilancio e di sviluppo per le future generazioni».

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