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Cosenza, Mazzuca riceve il presidente del Comitato per il ripristino del 4 novembre

Una battaglia in cui crede fermamente e che combatte con pervicacia in nome del tricolore. L'obiettivo è ripristinare la festività nazionale del 4 novembre quale Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, per la celebrazione dell'amore patrio, nel rispetto della storia nazionale e dei Caduti della Grande Guerra. Il tenente Pasquale Trabucco, della Sezione Unuci di Roma, tiene così tanto a quella che reputa una vera e propria missione, al punto da lanciare una petizione per sensibilizzare istituzioni e cittadini, attraversando a piedi l'Italia in 43 tappe: da Predoi, nel Trentino, fino in Sicilia, a Portopalo di Capo Passero, in provincia di Siracusa. Parallelamente ha dato vita anche ad un comitato, senza fini di lucro e senza legami politici o di partito, e di cui è Presidente, portando avanti una serie di iniziative che perseguono proprio l'obiettivo del ripristino delle festività nazionale del 4 novembre.

Il tenente Trabucco è stato ricevuto nella sala consiliare di Palazzo dei Bruzi dal Presidente del Consiglio comunale Giuseppe Mazzuca, per iniziativa del Presidente della commissione consiliare cultura, Mimmo Frammartino. Con l'occasione Trabucco ha presentato anche il suo libro “L'ombra della Vittoria. Il fante tradito”, pubblicato dalle edizioni Albatros. Il libro è il racconto del suo viaggio dalle Alpi al mare di Sicilia, ma è anche un invito comprendere fino in fondo il tributo di sangue pagato da una moltitudine di italiani alla Grande Guerra. Una necessità che Trabucco ha indicato come ineludibile, specie da quando, in occasione della pandemia che ha causato moltissime vittime, indicate come i caduti del virus, si è riscoperto negli italiani il senso della Nazione, come hanno testimoniato i balconi imbandierati col tricolore e l'inno nazionale cantato dalle finestre. Un impegno che Pasquale Trabucco intende tramandare, non solo ai propri figli, ma anche a quelli degli altri. Un vero patriota insomma, innamorato dell'Italia e dei suoi valori più alti.

L'incontro, svoltosi alla presenza, tra i tanti, del Colonnello Agatino Spoto, Comandante provinciale dell'Arma dei Carabinieri, del Comandante del I Reggimento Bersaglieri, Colonnello Francesco Ferrara e del generale Giovanni De Luca, Presidente della sezione di Cosenza dell'Unuci (Unione Nazionale Ufficiali in congedo), è stato introdotto dal Presidente della commissione consiliare cultura Mimmo Frammartino che ha sottolineato il ruolo imprenscindibile delle Forze Armate. “Lo Stato – ha detto – le ha tenute per decenni un po' in ombra. Ora se ne torna a parlare in un momento in cui abbiamo una guerra in casa e nel cuore dell'Europa. Incommensurabile – ha aggiunto Frammartino - l'apporto delle Forze Armate durante i lunghissimi e difficili mesi della pandemia, con il Paese assediato dal covid. La democrazia si tutela solo con la difesa e questo possono garantirlo solo le Forze Armate”.

Il Presidente del Consiglio comunale Giuseppe Mazzuca ha ringraziato, subito dopo, sia il Comandante provinciale dei Carabinieri, Colonnello Agatino Spoto che il Comandante del Primo Reggimento Bersaglieri Ferrara. Ed ha riservato una calorosissima accoglienza al generale De Luca, anche per un legame particolare con la sua famiglia.

“Noi non possiamo fare a meno delle Forze Armate – ha detto Mazzuca nel suo intervento. Il loro è un apporto irrinunciabile. Rappresentano una garanzia e, grazie a loro, ci sentiamo tutti al sicuro. Siamo riusciti, grazie al loro decisivo intervento, a superare la fase terribile della pandemia, abbiamo affidato il Paese nelle mani di uomini e donne che non si sono risparmiati e mai si sono tirati indietro, garantendo la sicurezza e l'incolumità degli italiani”. Mazzuca ha anche ricordato la meritoria opera svolta dall'esercito in occasione dell'allestimento a Cosenza dell'Ospedale da campo militare, “dove – ha aggiunto il Presidente del consiglio comunale – sono stati somministrati i primi vaccini alla popolazione”. Quando a Pasquale Trabucco, al termine della cerimonia, si chiede cosa lo abbia spinto a scrivere il suo libro, risponde senza esitazione alcuna: “il mio libro nasce dai non racconti di mio nonno”, il fante Pasquale Trabucco di Giocondo, classe 1899, che combattè nella grande guerra, lunga e dolorosa. E alla fine, dalle mani del Presidente del consiglio comunale Mazzuca, il tenente Trabucco riceve anche una targa ricordo che nell'inscrizione che vi è incisa dipinge sinteticamente il suo modo di essere: “una vita col tricolore nel cuore”.

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