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Cassano, il Pg chiede l’ergastolo per “dentuzzo”

La requisitoria di Luigi Maffia contro Franco Abbruzzese nel processo per il duplice omicidio Cristaldi-Nucerito

Fine pena mai. Il sostituto procuratore generale di Catanzaro, Luigi Maffia, ha chiesto il carcere a vita per Franco Abbruzzese, 57 anni, detto “dentuzzo”, capo carismatico dell’omonima consorteria criminale operante nella Sibaritide.
Il magistrato, con un’articolata requisitoria densa di riferimenti fattuali e di spunti tecnico-giuridici, ritiene che sia pienamente dimostrabile la partecipazione attiva di Abbruzzese nel duplice omicidio che segnò l’avvio dell’ascesa della criminalità nomade nel Cassanese.
Il fatto di sangue risale al 6 gennaio del 1999. Quel giorno all’ingresso di Lauropoli vennero spediti all’altro mondo Giuseppe Cristaldi, “uomo di rispetto” legato alle vecchie gerarchie della ‘ndrangheta, e Biagio Nucerito, suo fidato autista. I due viaggiavano a bordo di un’auto e stavano tornando da un incontro appena avuto nella frazione “Timpone rosso”. Il racconto lineare di quanto avvenne 24 anni fa, è stato reso alla Corte di assise di appello di Catanzaro da Nicola Acri, ex boss di Rossano e “azionista” legato per lungo tempo a doppio filo ad Abbruzzese. “Occhi di ghiaccio”, che collabora da tempo con i magistrati della procura distrettuale, condusse la vettura su cui prese posto “dentuzzo” e con la quale raggiunse le due vittime. Cristaldi venne raggiunto da 19 colpi di kalashnikov e finito con un colpo di pistola alla testa, mentre Nucerito ferito a morte da tre pallottole.
L’auto e le armi furono successivamente date alle fiamme e il “commando” recuperato da Eduardo Pepe. Nel crimine, a sentire Acri, venne coinvolto pure Filippo Solimando contro il quale però non pende al momento alcuna ufficiale accusa.

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