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Coronavirus, la Galleria Nazionale di Cosenza: "Visitate le nostre sale contro ogni psicosi"

Esorcizzare la paura attraverso l’arte si può. Ne è convinto Faustino Nigrelli, referente della Galleria Nazionale di Cosenza, che alla comunità calabrese lancia un appello: «Visitate le nostre sale museali e non lasciatevi affliggere dalla psicosi». A fronte della paura di contagio da Coronavirus, infatti, numerose sono state le disdette delle scuole, che, nei prossimi mesi, avrebbero dovuto portare i propri allievi in visita a Palazzo Arnone, sede della Galleria Nazionale, afferente al Polo Museale della Calabria diretto da Antonella Cucciniello.

«Circa mille gli studenti che avremmo dovuto ospitare – aggiunge Nigrelli – e che, alla fine, hanno deciso di non recarsi più qui, su colle Triglio, ad ammirare i capolavori dell’arte: si tratta di scelte insindacabili naturalmente, ma noi della struttura museale abbiamo pure il dovere di dire che per adesso né il Mibact né le autorità locali ci hanno impartito l’ordine di chiudere le porte; lo faremo appena riceveremo un avviso in tal senso».

Ad oggi, dunque, «non essendoci circolari ufficiali sul da farsi – precisa Nigrelli –, procediamo col nostro lavoro, seguendo, ovviamente, in maniera ancor più stringente, le misure di prevenzione igienico-sanitarie divulgate dalle autorità pubbliche».

Cultura come difesa

A tal proposito, contro la paura, il panico e il falso allarmismo, l’imminente mostra di Tonina Garofalo può rappresentare un vero e proprio antidoto. S’intitola “La Bellezza” ed è pronta ad essere inaugurata venerdì 6 marzo alle 16.30 nella sala Mazzuca, con la partecipazione – tra gli altri – del direttore del Polo museale della Calabria, Antonella Cucciniello e del direttore del Maon di Rende, Tonino Sicoli. L’esposizione è in programma fino al 20 marzo, secondo i seguenti orari: da martedì a venerdì dalle 10 alle 18.45; sabato e domenica dalle 10 alle 18.15. E riguarda, non a caso, le opere pittoriche di Tonina Garofalo, l’artista operante e residente a Fiumefreddo Bruzio, che «traccia figure dialettiche, fra l’organico e il razionale, con filamenti informali e disegni astratti».

Come è stato ancora detto dall’esperto, Tonino Sicoli, la sua pittura è fatta «da piani di plasticità controllata, in cui le forme scivolano con leggerezza in un gioco di segni semplici, con tracce spumeggianti e vegetali, attraversate da quadrati e triangoli. Piume, pennacchi, infiorescenze, spirali dalle quali emergono corpi trasparenti o mascherati, ruotano attorno a un nucleo che rappresenta l’occhio, lo sguardo incisivo e scrutatore dell’anima fruitrice». Straordinaria l’attesa, pertanto, della mostra e dell’artista, allieva di Franco Gentilini, Mino Maccari, Del Guercio, Crispoliti e che nel tempo, oltre a partecipare ad esposizioni nazionali e internazionali, ha visto inserire le sue opere in molte collezioni pubbliche e private, sia in Italia sia all’estero.

Comunicazioni e rinvii

È dei giorni scorsi l’avviso del Mibact relativo alla sospensione della domenica gratuita di marzo in tutta Italia. In altri termini: l’1 marzo, prima domenica del mese, è sospeso l’ingresso gratuito nei musei, parchi archeologici e altri luoghi della cultura. Vale a dire che queste strutture sono chiuse? No.

«La comunicazione – sottolinea Faustino Nigrelli – sta a significare non che, ad esempio, la Galleria Nazionale chiuda, ma, esclusivamente, che, laddove sia previsto il pagamento dell’ingresso, la bigliettizzazione gratuita venga vietata. Credo che ciò rappresenti un modo per evitare che i visitatori, invogliati dalla gratuità dei servizi, si presentino in massa».

Spazio all’Oriente

In ultimo, la mostra “Japan. Maestri D’Oriente: Hokusai, Hiroshige, Kuniyoshi, Kunisada e…”, annunciata per il 27 marzo, è stata rinviata a data da destinarsi. Avrebbe dovuto tenersi sempre negli spazi della Galleria Nazionale, ma i relativi curatori, Alessandro Mario Toscano e Marco Toscano, hanno preferito spostare più in là la data del progetto espositivo, costituito dalla selezione di oltre 100 opere dei grandi maestri giapponesi dell’800, provenienti da collezioni private - dai Manga e dai Gafu di Hokusai alle Cinquantatrè stazioni del Tokaido di Horishige, dai ritratti degli attori kabuki di Kunisada ai samurai di Shuntei, dalle Quarantotto famose vedute di Edo di Hiroshige II ai racconti visionari di Kuniyoshi. Si tratta solo di un rinvio: dunque chi ama gli artisti giapponesi non si perda d’animo perché l’esposizione sarà comunque allestita nel capoluogo bruzio, magari prima dell’estate.

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