Dopo un anno di silenzio, quando niente ancora è cambiato, lontana dai teatri e dalla musica dal vivo, è sembrato un dono straordinario gustare la nuova fatica di Bruno Aloise, una sorta di parola d'ordine per sopravvivere in mezzo a questo caos: “Libertad”. Chitarra sola, magica e suadente quella che si ascolta nell’album di Bruno Aloise, chitarrista e compositore, originario di S. Maria Le Grotte e che attualmente vive a Bisignano, uscito in questi giorni e disponibile in tutti gli stores. Il cd racchiude tredici brani che sono il frutto dell'invenzione del nostro autore. Impressioni, direi, legati ad esperienze, ricordi, affetti, sensazioni e vissuti della sua esistenza. «Ognuno di essi - spiega il composer & guitarist cosentino - presenta un carattere particolare, con differenti armonie, sonorità e stile». Quadretti, immagini raffinatissime che si potrebbero definire di genere crossover, con contaminazioni di diversi generi musicali. Una sorta di viaggio attorno al mondo dove incontri la Bossanova, lo Swing valzer, il Blues, il Jazz puro, la World music, ma anche il Pop, tanto Classico, con varietà di arrangiamenti mai pomposi o magniloquenti, mai soltanto personalistici; anzi ne apprezzi la ricchezza di sudore e sangue accanto ad altrettanta leggerezza. Alcuni brani mi fanno pensare all'acqua, per così dire, qualcosa che fa galleggiare la musica, come se fosse sospesa, ma perennemente in moto, vagamente cercando una posizione come un equilibrista senza fune e platea. C'è tanta Calabria dentro questo cd, ma anche tanta solitudine assaporata e interiorizzata. Si sente tutta la campagna afosa d'estate quando la percorri con il mento sudato, oppure le note della chitarra sembrano morse dal sale marino, asciutte. Bruno Aloise percorre la sua terra vedendovi riflesso tutto il mondo visitato o quello mai visto. Lo sguardo vicinissimo o da lontano, come fosse spinto dal vento sulla cima della montagna silana. Tra i brani racchiusi in questo scrigno ci sono “Preghiera”, composto di getto nel marzo dello scorso anno quando si era già in piena pandemia, e “Recuerdo” che è un omaggio alla memoria delle vittime del Covid-19. Dediche ai suoi genitori, alla moglie e alla figlia. Di lui Christian Saggese dice di che suona «una musica che va diretta al cuore, senza falsi intellettualismi». Per Pietro Condorelli, Aloise «rispetto alla sua produzione compositiva si rivela non solo un valido musicista ma un infaticabile ricercatore di atmosfere». Fierezza di Calabria.
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