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Camera uninominale a Cosenza, lotta tra Gentile e Pecoraro. Outsider donne: Orrico e Paese

Una partita avvincente. Nella circoscrizione bruzia disegnata intorno all'uninominale per la scalata alla Camera, comprendente la città capoluogo di provincia, l’area urbana, tutta la fascia tirrenica, nonché la Presila, il Savuto e la media valle del Crati, la sfida è già diventata scoppiettante, forse lo era ancor prima che i partiti, a prescindere dal colore della tessera, sciogliessero le riserve rispetto alla formazione delle liste.

Dopotutto il Cosentino non ha mai avuto bisogno di attendere qualche competizione elettorale per accrescere il dibattito politico, sempre attivo e culturalmente stimolante.
Quando, poi, c’è da ricorrere alle urne, quello stesso fermento diventa ancora più frenetico. Specie adesso che è andato assottigliandosi lo spazio entro il quale contendersi un seggio in Parlamento.

In casa del centrodestra, per esempio, Forza Italia ha deciso di consegnare lo scettro della contesa elettorale nella mani del deputato uscente Andrea Gentile, entrato a Montecitorio dopo l’incoronazione di Roberto Occhiuto a governatore della Calabria. «La mia candidatura – afferma Gentile – è una riconferma per il lavoro svolto in questi dieci mesi di attività parlamentare al servizio delle popolazioni del Tirreno cosentino che, cinque anni addietro, mi avevano largamente supportato con un brillante risultato elettorale superiore al 34% dei consensi».

Nel collegio Calabria 02 figura anche un’altra deputata uscente, Anna Laura Orrico, esponente di lungo corso dei Cinque Stelle e sottosegretario ai Beni culturali durante il secondo esecutivo nazionale targato Giuseppe Conte, reduce da un’ottima affermazione alle recenti Parlamentarie svolte all'interno del partito, rimasta sempre convinta della bontà dei fondi Cis per il centro storico di Cosenza. «Con spirito di servizio – asserisce – e forte senso di appartenenza ai valori del M5S, ho deciso di affrontare questa nuova sfida, la quale rappresenta essenzialmente una domanda ai bisogni dei cittadini calabresi». All’assemblea di Montecitorio aspira anche il neo segretario provinciale del Partito democratico, Vittorio Pecoraro, giovane dirigente del Pd cosentino, che intende la sua discesa in campo «come un viaggio collettivo».

E parla al plurale, infatti, Pecoraro, chiosando: «Noi ci candidiamo per rappresentare quella Cosenza democratica, progressista, riformista, radicale e libertaria che conosciamo e sappiamo essere maggioritaria». Saranno anche fermentate nelle segreterie romane dei partiti le candidature, suscitando, in alcuni casi, delle polemiche, ma alla fine la classe dirigente ha portato a casa il risultato sperato, almeno in termini di impegno diretto nei territori.

Non sono mancate, per esempio, le mosse piazzate dal Terzo polo (Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi) che a Cosenza, nel collegio dell’uninominale, ha schierato la coordinatrice provinciale dei renziani, Nunzia Paese. Il fronte dei moderati, ad ogni modo, è molto attivo in riva al Crati e nelle immediate periferie del capoluogo. Noi di centro con Mastella ha scelto Maria Assunta Lattuca per capeggiare la lista.

Insomma, un collegio appassionante, quello della Calabria 02 per la corsa alla Camera, destinato a offrire spunti veramente interessanti, considerata anche la vastità del territorio che lo contraddistingue.
Il partito Italexit, fondato da Gianluigi Paragone, di recente sbarcato a Cosenza per inaugurare la sede provinciale del movimento, punta su Anna D’Agni, mentre l’Unione Popolare su Luisa Giglio, così come Forza Nuova che ha deciso di schierare Giovanni Orlando. Il partito comunista piazza Vincenzo Fossari, Italia Sovrana e Popolare Sofia Teresa Scerbo, mentre Sud Chiama Nord correrà con Saverina Sena.

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