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Cosenza ricorda il “leone” Giacomo Mancini, nuova sede per la Fondazione FOTO

Le migliaia di documenti che compongono l’archivio del leader socialista trasferiti in piazza dei Follari

Un archivio immenso. Lettere, documenti parlamentari, iniziative legislative, foto: Giacomo Mancini, più volte ministro della Repubblica, segretario nazionale del Partito socialista, deputato per dieci legislature e sindaco di Cosenza, è stato una figura dinamica e centrale della politica italiana dal Dopoguerra fino alla morte, avvenuta l'8 aprile del 2002. Figlio di un avvocato e parlamentare, Pietro, Mancini ha legato il suo nome alla storia del nostro Paese: tra le tante giuste inziative di cui fu promotore, va annoverata la vaccinazione dei bambini contro la poliomelite. Fu il “leone socialista” calabrese, nella veste di ministro della Sanità, a imporre la procedura di vaccinazione utilizzando l'antidoto sviluppato contro la “Polio” da Leon Sabin.
Ieri è stata inaugurata, in piazza dei Follari, nel cuore del centro storico di Cosenza, nel quale l'uomo politico abitava, la nuova sede della Fondazione che gli è intitolata. Presenti il figlio, Pietro, giornalista ed ex primo cittadino della città, il nipote Giacomo, deputato per due legislature, il sindaco Franz Caruso e tantissimi esponenti del mondo politico, istituzionale e culturale. L’immenso archivio sarà ospitato nella nuova struttura. Dice, il nipote, Giacomo junior, che con lui ha trascorso tutta la giovinezza ed al quale il nonno era legatissimo: «Giacomo Mancini, nacque il 21 aprile, nel 1916, nel cuore del centro storico di Cosenza, a Largo Vergini. Ebbe una vita intensa che lo portò ad essere protagonista della storia del novecento. Partigiano, sotto il comando di Giuliano Vassalli e poi, dopo l’arresto, al suo posto, nella lotta clandestina di liberazione. Parlamentare socialista per dieci legislature. Più volte ministro coraggioso, risoluto e fattivo nei governi di centrosinistra. Segretario nazionale del Psi in uno dei tornanti più complessi della storia repubblicana. Sindaco di Cosenza. Mai nel corso della sua esistenza da leader perse il contatto con la sua terra, con la sua gente, con la sua città. Gli ultimi anni, fino all’ultimo giorno, li trascorse da sindaco di Cosenza, nell’abitazione paterna di via del Liceo, solo a poche decine di metri da dove nacque. E anche per onorare questo suo profondo legame con il suo popolo e con questi luoghi che abbiamo voluto che il suo archivio che contiene le testimonianze di una vita fosse conservato qui. Crediamo sia un bel modo per omaggiare il ricordo del leone socialista il giorno della sua nascita».
A Mancini sono stati dedicati molti volumi da studiosi della politica e giornalisti italiani proprio in ragione della poliedricità dell’azione svolta nei lunghi anni d’impegno istituzionale. Su corso Mazzini gli è dedicata una statua in bronzo, posta a poche decine d metri dall’ingresso di Palazzo dei Bruzi.

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