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San Giovanni in Fiore, il sindaco Rosaria Succurro, ricorda San Francesco di Sales

Protettore dei giornalisti e degli scrittori: "Ringrazio tutti i giornalisti di San Giovanni in Fiore, per l’essenziale opera di mediazione e di racconto di ciò che accade nel nostro territorio. Ringrazio anche gli scrittori del luogo"

"Oggi ricordiamo San Francesco di Sales, protettore dei giornalisti e degli scrittori. La sua memoria liturgica ricorre, per motivi differenti, nelle giornate del 24 e del 29 gennaio. Una consuetudine locale, inaugurata dal parroco don Franco Spadafora – che noi continuiamo grazie alla disponibilità e all’assistenza spirituale di don Battista Cimino – vuole che nel celebrare questa ricorrenza si faccia anche una riflessione sul ruolo degli operatori dell’informazione, insieme a loro, e sull’importanza delle comunicazioni sociali; soprattutto in questo tempo di diffusione istantanea delle notizie, di partecipazione dei cittadini alla vita pubblica e al dibattito sulle priorità delle amministrazioni di ogni livello". E' quanto afferma in una nota il sindaco di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro. 

"Ringrazio dunque tutti i giornalisti di San Giovanni in Fiore, per l’essenziale opera di mediazione e di racconto di ciò che accade nel nostro territorio. Ringrazio anche gli scrittori del luogo, cui rivolgo un pensiero di altrettanta riconoscenza. Dico che ciascuno secondo il proprio ruolo e la propria sensibilità, dobbiamo sforzarci di raccontare ciò che purtroppo fatica ad emergere della nostra città e del suo comprensorio; cioè la bellezza, l’umanità, l’intraprendenza, lo spirito di accoglienza e solidarietà che caratterizza la nostra gente e la nostra terra".

"Troppo spesso, come recita un noto adagio, «fa più rumore un albero che cade, piuttosto che una foresta che cresce». Questo perché nel tempo in cui viviamo – e parlo in generale – si cede facilmente al sensazionalismo, alla ricerca dell’effetto mediatico. Invece la politica ha il compito di orientare le comunità, di renderla partecipe e attivamente collaborante, di interagire con i singoli raccogliendone le istanze. Dal canto suo l’informazione ha un ruolo di disvelamento, di profondità e, se vogliamo, di documentazione delle ricchezze naturali, immateriali, storiche e culturali dei singoli territori".

"In questo senso - ha aggiunto il primo cittadino - voglio prendere come modelli di riferimento il lavoro di Saverio Basile e di Emilio De Paola, entrambi di ricerca nella tradizione locale, di esaltazione della tipicità sangiovannese, che specie oggi rappresenta un valore identitario da promuovere e valorizzare. Ma richiamo l’attenzione di tutti anche sulle poesie vernacolari di Peppino Oliverio; sullo studio del dialetto condotto da Alfredo Prisco; sull’incessante opera culturale del Centro internazionale di Studi gioachimiti e sull’apertura di nuovi spazi, anche grazie al digitale, di confronto e di contributo pubblico, che ritengo un patrimonio da salvaguardare e stimolare".

"Osservo altresì, e senza retorica, che tutta l’informazione locale, anche quella radiofonica, ha un denominatore comune, cioè l’attaccamento alle radici e alle specificità di San Giovanni in Fiore, della Sila e della nostra montagna in generale. Grazie a ciascuno di voi per i vostri racconti e servizi".

"Come amministrazione comunale, nel tempo - ha rimarcato la Succurro - intendiamo sviluppare un discorso, con tutti gli operatori dell’informazione e con gli scrittori locali di ogni generazione, per valorizzare nel migliore modo possibile ciò che di bello e di buono esprime la nostra città, insieme ai paesi viciniori e al territorio silano nella sua interezza".

"Intanto, consentitemi di rivolgere un ringraziamento anche ai volontari, ai singoli e alle associazioni che in questo difficile momento hanno dato una mano preziosa nella lotta comune contro il Covid. Abbiamo operato in sinergia, dando un esempio di spirito di squadra anche all’esterno, vale a dire fuori da San Giovanni in Fiore".

"Questa energia, questo senso di comunità che ho visto nelle settimane passate significano una cosa: il terreno è fecondo - ha concluso il sindaco - per piantare insieme semi di speranza e cambiamento, per rilanciare – uniti ma ciascuno in base alle proprie idee e al proprio giudizio – l’immagine della nostra città, dei suoi prodotti, delle sue attività, delle sue eccellenze, che devono uscire dal territorio e arrivare ovunque. Conto dunque sul vostro contributo, anche critico, e vi ringrazio ancora per la vostra presenza e per i vostri sforzi in favore del bene comune".

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