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Cosenza alla scoperta di Hiroshi Komatsuzaki, il tattico giapponese che dorme poco e lavora... troppo

Per chi è cresciuto a pane e cartoni negli anni '90, il binomio pallone-Giappone - cacofonico ma suggestivo - è legata al nome del primo anime televisivo tratto dal manga Capitan Tsubasa: Holly e Benji. I due supercampioni nipponici che costringevano a lunghissime attese (per ogni singola azione) prima di spiazzare i giovani spettatori con un gol d'antologia o una parata fuori dal normale. Poi, in Italia, sono sbarcati Miura, Nakata, Nakamura e Nagatomo (tanto per citare i giapponesi più famosi transitati da casa nostra) e il binomio ha iniziato ad assumere un aspetto molto più vicino alla realtà che alla fiction cartonata. Oggi, per la prima volta, anche il tifoso cosentino ha iniziato a... familiarizzare con il calcio del Sol Levante. Perché? A stuzzicare la curiosità ci ha pensato il tecnico Dionigi, durante la presentazione al fianco del ds Gemmi. «Lavorerà con me anche un tattico giapponese Hiroshi Komatsuzaki».

Poca voglia di dormire e tanto “laboratorio”: ecco chi è Hiroshi Komatsuzaki

Tattico. O esperto di match analysis (per i feticisti dei termini anglofoni). Collabora con Dionigi da 8 anni, quando insieme iniziarono l'avventura con la Cremonese, in C. Poi riuscì a rimettere in pista il Parma reduce dal fallimento, grazie alla sua amicizia con Lorenzo Minotti (conosciuto a Cesena) prima di seguire il suo vate ad Ascoli e Brescia. In sostanza, Komatsuzaki analizza, passandoli al setaccio, gli avversari di turno e fornisce dati al tecnico. Grande attenzione anche agli allenamenti della propria squadra (e giù altri dati da trasferire a Dioni&co). Dorme pochissimo e divora video uno dietro l'altro. Sempre dietro a un pc, intento a non lasciarsi sfuggire nulla. Non parla speditamente l'italiano, ma sa come farsi comprendere. Soprattutto dai suoi allenatori. Soprattutto da Dionigi.

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