I Magistrati Onorari degli uffici giudiziari del circondario dei Tribunali di Cosenza, Castrovillari e Paola sulla scalinata antistante il Tribunale di Cosenza per protestare pacificamente al fine di portare all’attenzione della opinione pubblica il trattamento illegittimo loro riservato dallo Stato.Da più di vent’anni la magistratura onoraria svolge le funzioni giurisdizionali contribuendo in maniera determinante allo smaltimento dell’enorme carico di lavoro di Procure, Tribunali e uffici del Giudice di Pace.
Giornalmente si occupano di garantire la tutela dei diritti dei cittadini pur essendone essi stessi privi. Compensati a cottimo, a loro vengono negate tutte le tutele giuslavoristiche riconosciute a qualunque lavoratore: non hanno diritto alla tutela previdenziale e assistenziale in caso di infortunio, malattia, maternità, non godono di una retribuzione dignitosa proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto né a ferie retribuite. Il Governo e le istituzioni tutte ignorano da tempo le loro legittime pretese nonostante la Commissione Europea e la Corte di Giustizia abbiano riconosciuto al magistrato onorario italiano lo status di “lavoratore subordinato”.
Qualifica a cui fortunatamente si è attenuto il Tribunale di Vicenza che con la sentenza n.343 del 16.12.2020 ha riconosciuto alla ricorrente Giudice Onorario il diritto di percepire un trattamento economico corrispondente a quello previsto per il ruolo di magistrato ordinario con funzioni giurisdizionali. Alla luce di questa storica sentenza appare particolarmente grave la dichiarazione che, di recente, il Ministro Bonafede ha ritenuto opportuno rivolgere ai magistrati onorari definendo il loro operato quotidiano nella aule di giustizia di tutta Italia meramente servile «alla finalità di contenere il numero dei togati, pena la perdita di prestigio e la riduzione delle retribuzioni della magistratura professionale». L’ostinata negazione delle legittime richieste da parte del Ministro della Giustizia e del Governo ha indotto ad estreme forme di protesta in tutta Italia, intraprese anche a Cosenza da due colleghe Vice Procuratori che da lunedì 14 dicembre sono in sciopero della fame.
Il flash mob a Cosenza
“Siamo stanchi di essere trattati così. Abbiamo bisogno di maggiori tutele e di veder riconosciuto il nostro lavoro”. Con mascherina e una rosa rossa in mano una quarantina di giudici onorari in servizio nei Tribunali di Cosenza, Paola e Castrovillari hanno messo in atto una protesta pacifica ma significativa per denunciare, ancora una volta, la loro paradossale condizione di precarietà. Due di loro, le dottoresse Mariantonietta Sesti e Patrizia De Marco del foro bruzio, da lunedì hanno iniziato lo sciopero della fame che proseguirà se non avranno risposte concrete. Lamentano la mancanza di diritti come lavoratori e di uno stipendio adeguato. Una situazione che riguarda tutti i Got di Italia ma che, a queste latitudini, è più pesante soprattutto ora in fase Covid.
Questa manifestazione pacifica si sta svolgendo in contemporanea anche a Catanzaro dinanzi alla Corte
d’Appello con la partecipazione dei Magistrati Onorari degli uffici giudiziari del circondario dei Tribunali di Catanzaro, Lamezia Terme e Vibo Valentia - oltre che una forma di protesta, rappresenta anche un sostegno a questi coraggiosi colleghi.
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