Falso in atto pubblico e abuso d'ufficio: queste le accuse contestate dalla procura di Cosenza a sei tra dirigenti ed ex dirigenti dell'Azienda sanitaria provinciale, sottoposti a divieto di dimora per ordine del gip Manuela Gallo. Le ipotesi di reato contestate si riferiscono alla gestione dei bilanci, la progressione di carriera e l'indebitamento dell'Asp. Le indagini sono state coordinate dal pm Mariangela Farro e condotte dai finanzieri del comando di Cosenza guidati dal colonnello Danilo Nastasi e dal tenente colonnello Michele Merulli.
Divieti di dimora e interdizioni
Tra i destinatari della misura di divieto di dimora l'ex direttore generale dell'Asp Raffaele Mauro, i dirigenti Remigio Magnelli, Giovanni Lauricella, Luigi Bruno e ai dirigenti Asp Francesco Giudiceandrea e Maria Marano. Invece tra i destinatari di misure interdittive ci sono gli ex commissari alla Sanità, Massimo Scura e Saverio Cotticelli, il dirigente regionale Antonio Belcastro, e poi ancora Antonio Scalzo e il dirigente dell'Asp Gennaro Sosto.
Bilanci falsi e progressioni di carriera
"Un politico - racconta il procuratore di Cosenza, Mario Spagnuolo - viene intercettato e parla diffusamente del "Sistema Cosenza". Un sistema, spiega il magistrato, che abbiamo effettivamente scoperto. Per le sei persone sottoposte a divieto di dimora erano stati chiesti gli arresti domiciliari non concessi dal Gip. Per altri nove indagati sono state chieste misure interdittive su cui il Gip dovrà determinarsi dopo gli interrogatori fissati per la settimana prossima". Le intercettazioni rivelano inoltre che gli incaricati chiamati a gestire il bilancio sapevano - ha spiegato il procuratore Spagnuolo - che il documento finanziario era falsificato. La situazione debitoria dell'Asp è enormemente più grave di quella rappresentata nel bilancio del 2017".
Gli effetti sulla Regione
I bilanci dell'Asp dal 2015 al 2017 sono falsi e quello del 2018 non è mai stato approvato proprio per questa ragione. Sette diversi commissari succedutisi alla guida dell'Azienda non hanno inteso approvarlo. L'Asp amministra somme per un miliardo e 200 milioni l'anno. "Se salta Cosenza, salta tutto" dice nel febbraio 2019 in una intercettazione l'allora delegato dal governatore Mario Oliverio alla sanità, Franco Piacenza. Il pm Mariangela Farro ha spiegato che non si conosce la reale consistenza del contenzioso dell'Asp e non si sa neppure quali siano realmente i beni, mobili e immobili, che possiede. Vi sono inoltre crediti di cui non v'è traccia nei bilanci. "Con questa inchiesta -ha detto il pm Farro- tentiamo di contenere le aberrazioni riscontrate nella gestione della sanità pubblica in questa zona della Calabria"
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