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Don Ernesto Piraino, dalla questura... al sacerdozio: “A Guardia mi sento don Matteo. Che ricordi a Reggio e Messina...”

Don Ernesto Piraino sfoggia il sorriso rassicurante di chi ha trovato la pace interiore. Racconta la sua storia con una serenità disarmante, che quasi cozza con il ritmo incalzante della vita moderna e con i guai pandemici e bellici. Accoglie gli intervistatori e svela: «Oggi sono particolarmente felice, un gruppo di ragazzini mi ha chiesto informazioni sull'oratorio: se è attivo, se riprenderanno le attività. Sono gli incontri che ci vogliono per un sacerdote che inizia il proprio percorso in una nuova parrocchia». Già, perché don Ernesto, dal primo aprile, è il nuovo pastore della parrocchia di Guardia Piemontese, in zona marina. E di pecorelle, al suo seguito, ne sono giunte tantissime, seppur la zona si popoli principalmente in estate. «L'accoglienza, tanto a me quanto al Padre arcivescovo, monsignor Bonanno, è stata calorosissima». Per un po' quasi ci si dimentica del passato, perché l'interlocutore di giornata sembra un prete navigato, che ha convissuto con la “chiamata” sin da giovanissimo. Invece don Ernesto, in quella che può essere considerata un'altra vita, era un ispettore di polizia in procinto di sposarsi. Non chiamatelo cambio radicale. «Per me si è trattato di un salto di qualità. Ero a Messina e facevo la spola con Reggio, in procinto di sposarmi e con una casa già acquistata, ma qualcosa in me iniziava a smuoversi. Negli anni successivi, la conversione». Che lo ha riportato nella sua terra d'origine... in un'altra veste.

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