Nonostante l’Italia non sia nemmeno qualificata per i mondiali del Qatar in città si fa comunque festa. Ieri, infatti, dopo la vittoria del Marocco contro la Spagna - gara che ha consegnato la qualificazione ai quarti di finale del Mondiale per la prima volta nella sua storia - nella cittadina sibarita è scoppiata la festa soprattutto in quei quartieri dove la comunità marocchina è molto nutrita. Un corteo proseguito poi in giro per tutte le strade principali.
Una partita che già di suo non si giocava solo sul campo a causa della rivalità ultra millenaria che esiste tra i due Paesi e va ben oltre il rettangolo di gioco. Dall'invasione della penisola iberica alle tensioni sulle enclavi di Ceuta e Melilla (territori controllati dagli spagnoli ma situati in territorio marocchino). Una gara che, con i relativi festeggiamenti, in particolare nel Sud Italia, racconta anche di un’altra storia fatta di migrazioni e integrazioni ancora in fase di attuazione e completamento. Sono tantissime, infatti, le persone di origine magrebina arrivate a Cassano e nella Sibaritide negli ultimi venti/trent’anni in cerca di lavoro e per sfuggire alla povertà e a altre situazioni difficili.
Trovandosi bene poi in queste cittadine hanno deciso di mettere su dimora in tutto e per tutto. Usi, costumi e festeggiamenti compresi. Già dopo la terza e ultima partita del girone eliminatorio chiusa col punteggio di 2-1 contro il Canada, che aveva dato la matematica qualificazione agli ottavi di finale, era scoppiata la gioia tra i Marocchini residenti a Cassano. Dopo il 3-0 inflitto alla Spagna, però, ottenuto il risultato con la qualificazione ai quarti, sono state decine le persone originarie del Maghreb a scendere in piazza e festeggiare la storica qualificazione dei “leoni dell’Atlante”.
Per il Marocco, quindi, il sogno della Coppa del Mondo va avanti e ora se la vedranno col Portogallo. I marocchini cassanesi hanno già preparato auto, bandiere e cori per scendere nuovamente in piazza se dovessero riuscire a battere la squadra di Cristiano Ronaldo. Il tutto raccogliendo anche la simpatia, il tifo e la solidarietà calcistica dei locali orfani di una squadra da tifare.
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