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Cosenza, teatranti in crisi. Lindo Nudo: “Noi orfani di sogni... ma non di progetti”

Il mondo dello spettacolo è in crisi profonda. La pandemia ha bloccato tutto o quasi. Nei giorni scorsi i lavoratori del settore - attori, registi, maestranze, tecnici, scenografi, autori, costumisti - hanno promosso due manifestazioni a Cosenza e Reggio Calabria per richiamare l'attenzione delle autorità locali e nazionali sulle difficoltà in cui versa il comparto. «Siamo in chiaro affanno» afferma Ivan Orrico, produttore e autore televisivo e cinematografico e direttore artistico del "Sila Film Festival", «perché il Covid ha chiaramente ridotto tutte le produzioni. Non è facile lavorare sui set, allestirli, mandare avanti le attività e le riprese».

E se il cinema piange il teatro non ride.«Ci mancano il palcoscenico e l'emozione del contatto con il pubblico», spiega Lindo Nudo, regista, autore e produttore, fondatore della storica compagnia "Rossosimona" da più di vent'anni impegnata in importanti produzioni teatrali e vincitrice di numerosi premi internazionali. «Da mesi incontro gli sguardi tristi di amici e colleghi che si sentono orfani - come me - dei sogni e dei progetti che il lavoro teatrale consente di coltivare. A me mancano pure gli allievi della scuola teatrale. La cosa più dolorosa è il dover ammettere che siamo stati i primi a chiudere e, probabilmente, saremo gli ultimi a riaprire. Eppure», continua il regista, «i teatri sono forse i luoghi nei quali la sicurezza è più garantita in senso assoluto».

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