A Kiev si spara e nelle città limitrofe si prega. I rumori dei bombardamenti si avvertono anche se l'esercito russo dista chilometri e chilometri, ma chiunque viva in Ucraina è consapevole che se l'attacco di Putin dovesse far breccia nel cuore della Nazione, anche le zone vicine sarebbero in pericolo. Padre Cirillo Hennady è un frate dell'ordine dei Minimi, a Paola. Si trova in Ucraina per accudire la madre disabile e da una città vicina a Kiev, Vinnycia (situata a 268,2 chilometri di distanza dalla Capitale), racconta ciò che sta avvenendo al popolo ucraino.
«Stamattina a Kiev si spara, dalle nostre parti le strade sono deserte», sottolinea il frate, «e in giro va solo per gli acquisti dei generi alimentari e delle farmacie. Tutto il resto è chiuso. Speriamo che la Nato ci protegga. Sentiamo il loro sostegno ma c'è il fronte ovest dell'invasione che è molto debole. Spiritualmente ci stiamo affidando alla preghiera, sappiamo che San Francesco D'Assisi, protettore d'Italia e d'Europa, e San Francesco di Paola, patrono della Calabria, vegliano su di noi».
Si ringrazia per la collaborazione il corrispondente da Paola Francesco Maria Storino
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