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Il nascondiglio di
“Ettaruzzu” e i
suoi tesori

covo lanzino

Il “tesoro” del capo dei capi. Telefonini, supporti elettronici, agende, appunti, scontrini, oltre a banconote di vario taglio. Elementi fondamentali per gli inquirenti, impegnati ora a ricostruire in ogni minimo dettaglio la lunga latitanza di Ettore Lanzino. I carabinieri del Ros e del comando provinciale, durante il vittorioso blitz di ieri sera nella mansarda di via Adige a Rende, hanno del resto lasciato di sasso “Ettaruzzu”, che non poteva certo aspettarsi la visita dei militari. È stato lui stesso ad aprire la porta agli specialisti
dell’Arma, forse in attesa del vivandiere, l’incensurato Renato Mazzulla che s’è presentato nell’appartamento con una busta della spesa in mano proprio durante gli istanti del
blitz.

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