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Processo false patenti
raffica di condanne

Raffica di condanne con pene lievi, massimo un anno e due mesi per i dieci imputati nel processo sulle false patenti scaturito dall’inchiesta della polstrada di Cosenza scattata nel 2012 dopo una serie di controlli. Il giudice monocratico del tribunale di Cosenza, Claudia Pingitore, ha inflitto anche per alcuni imputati la condanna alle spese processuali e il risarcimento danni. Le indagini sulla patentopoli cosentina, condotte dagli agenti della polizia stradale hanno accertato un vero e proprio sistema truffaldino messo in atto tra il 2006 e 2007 dai titolari di due scuole guida e da una funzionaria della Motorizzazione civile di Cosenza, che hanno già patteggiato, che consentiva il rilascio di patenti false dietro pagamento. Venivano utilizzati i dati anagrafici di persone decedute. Gli aspiranti automobilisti venivano prima forniti di un permesso di guida appartenuto a persone defunte, poi gli stessi presentavano denuncia di smarrimento e si vedevano consegnare una bella patente regolare. Peccato che i segugi della Polostrada siano stati cosi attenti durante un controllo da notare delle discrasie tra patente e libretto di circolazione.  

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