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Rimozione Scarpelli
il DG nella querela:
ritorsione elettorale

La rimozione del direttore generale dell’ASP di Cosenza decisa a sorpresa dalla giunta regionale presieduta dalla vice presidente Antonella Stasi e sostituito con Alessandro Moretti, ex dirigente dell'ASl di Roma,con il voto favorevole degli assessori scopellitiani, voto contrario di F.I., astensione dell’UDC, acuisce lo scontro nel centrodestra calabrese e alimenta la polemica nell’agone politico. Una mossa,  letta da più parti come l’inizio della resa dei conti tra l’ex governatore e il suo partito per la mancata elezione alle scorse europee. Ma non solo. La vicenda è arrivata  anche sul tavolo del procuratore di Catanzaro. Infatti stamani, Scarpelli ha presentato una querala contestando il provvedimento di rimozione, ritenuto palesemente illegittimo in quanto assunta da una giunta che non ha “rappresentanza legale dell’ente in quanto nello statuto regionale non è previsto che in caso di dimissioni ovvero sospensioni del presidente i poteri di rappresentanza vengano esercitati dal vice presidente”. Inoltre, Scarpelli denuncia la presenza dell’ex governatore per ben 4 ore nella sede di palazzo Alemanni in cui avrebbe fatto una pre-riunione di giunta e che la sua rimozione non era nei punti all’ordine del giorno. Ma nella querela si va oltre. Scarpelli afferma di avere ricevuto forti pressioni per impegnarsi nella campagna elettorale a favore di Scopelliti, ma di non averlo fatto per il ruolo tecnico che svolgeva. Alla luce della mancata obbedienza al diktat dell’ex presidente  e alla sua mancata elezione  per Scarpelli il provvedimento sarebbe un atto ritorsivo. Infine, una stoccata anche su Gangemi. Nella querela si chiede come mai il direttore generale dell’azienda ospedaliera di Cosenza, Paolo Gangemi, sebbene già rinviato a giudizio non sia stato revocato. Insomma, una faida pesantissima che è solo all’inizio. 

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