Rinviato al 24 novembre prossimo il processo sugli esami facili all’Università della Calabria che si è aperto stamani a Catanzaro. All’origine dell’immediato rinvio dell’udienza una omessa notifica ad uno dei 61 imputati. Un processo che si preannuncia complesso e già partito con una serie di problemi ad iniziare dalla sede. C’è stato un rimpallo tra Catanzaro e Cosenza per la competenza territoriale. Alla fine la Cassazione ha stabilito Catanzaro perchè tra i reati contestati anche quello di accesso abusivo al sistema informatico dell’ateneo. Il dibattimento scaturisce dall’inchiesta coordinata dal pm di Cosenza, Antonio Tridico, dopo la denuncia dell’ex rettore Giovanni Latorre venuto a conoscenza che un docente aveva disconosciuto la propria firma sullo statino di una studentessa. Partiti i controlli interni e scoperto che c’erano delle anomalie è stata investita la procura. Periodo in esame 2004-2011. Secondo gli inquirenti si era consolidato un sistema per cui venivano registrati anche esami non sostenuti falsificando le firme dei docenti. Tesi da dimostrare considerato che la registrazione è stata affidata per anni a personale part time e a contratto e, quindi, come sostenuto dai legali di molti studenti indagati, in alcuni casi si sarebbe trattato di mero errore di inserimento.
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